Entra nel vivo la campagna 2012 bieticolo saccarifera. Con i quattro impianti di trasformazione delle barbabietole rimasti attivi in Italia, che dopo la drastica riforma comunitaria del settore del 2006 garantiscono però appena un terzo del fabbisogno di zucchero, costringendo il nostro Paese a importarne i restanti due terzi.
Termoli punterà a una produzione di 30mila tonnellate Il primo stabilimento entrato in funzione, l’11 luglio scorso, è stato quello di Termoli (Campobasso), che comunque lavorerà a ranghi ridotti. La società che lo gestisce – Zuccherificio del Molise Spa, interamente controllata dalla Regione – a causa di difficoltà finanziarie, e in attesa di rilancio, ha fatto sapere che partendo da una superficie seminata di circa 6mila ettari punterà a una produzione di 30mila tonnellate di zucchero, a fronte delle 84mila tonnellate di quota avuta in assegnazione nel quadro del riparto nazionale. Obiettivo 109mila tonnellate a San Quirico Lo stabilimento di San Quirico (Parma), di proprietà di Eridania Sadam, della famiglia bolognese Maccaferri, conta su una superficie a barbabietole di 14.500 ettari. Proprio oggi ha avviato le lavorazioni con l’obiettivo di produrre 109mila tonnellate. Mentre Coprob, principale produttore di zucchero organizzato in cooperativa, con oltre 4mila agricoltori conferenti e 3mila soci, sempre oggi ha annunciato di avere iniziato la campagna di trasformazione nei propri stabilimenti di Minerbio (Bologna) e di Pontelongo (Padova), rispettivamente il 26 e il 30 luglio. Partendo da una superficie di 32.500 che, nell’arco di 75 giorni di lavorazione, dovrebbero consentirgli di coprire una quota di 284mila tonnellate di zucchero. Marani (Coprob): una campagna che risente del lungo periodo di siccità «Una campagna che risente del lungo periodo di siccità – spiega il direttore agricolo di Coprob, Marco Marani – L’andamento climatico del periodo primaverile ha consentito un’ottima evoluzione dello stato vegetativo della coltura. Ma i mesi di giugno e luglio senza precipitazioni stanno penalizzando i territori senza disponibilità d’acqua per irrigare. Mentre nelle zone irrigue, che rappresentano la maggior parte delle nostre superfici coltivate a bietole, stimiamo di avere una buona produttività». Domani Comitato interministeriale per sbloccare lo stallo dei progetti di riconversione degli zuccherifici chiusi Intanto, domani a Roma si riunirà il Comitato interministeriale (Politiche agricole, Sviluppo economico e Ambiente) che dovrebbe sbloccare la situazione di stallo in cui si trovano una quindicina di progetti di riconversione produttiva degli zuccherifici chiusi gli anni scorsi. Progetti che in sette regioni italiane sono finalizzati in buona parte alla produzione di energia elettrica da biomasse agricole, ma che attendono ancora il definitivo via libera per l’apertura dei cantieri.
ilsole24ore.com – 2 agosto 2012