Teramo – Lo Zooprofilattico attribuisce 130 mila euro di incentivi in maniera sbagliata e ora i dirigenti veterinari e i dirigenti del ruolo SPTA – sanitario, professionale, tecnico e amministrativo (i biologi e gli informatici per esempio) – rischiano di dover restituire parte delle somme percepite.
A causa di un errore compiuto nel 2001 in buona fede dall’Amministrazione e dalle OO.SS., che firmarono un accordo che prevedeva la illegittima unione dei fondi delle aree dirigenziali, quella medico veterinaria e quella amministrativa, alcuni dirigenti SPTA hanno percepito la produttività in misura più alta rispetto alla effettiva capienza del fondo e altri dirigenti veterinari hanno percepito molto meno rispetto al dovuto.
Dall’anno 2004, le OO.SS. chiedono di recuperare l’errore attraverso la contrattazione decentrata ferma all’integrativo relativo agli anni 2002-2005, ma l’Istituto nonostante le numerose diffide e la denuncia in tribunale per comportamento antisindacale – attualmente in corso – ha ignorato il tutto e unilateralmente assegnato negli anni passati acconti sull’incentivazione a tutti i dirigenti in maniera fantasiosa. “Fantasiosa” in quanto gli acconti della produttività sono stati erogati violando le regole prescritte dai contratti collettivi.
Di fatto, tutti i dirigenti dello Zooprofilattico hanno percepito la produttività in assenza di un regolamento che avesse preventivamente stabilito i criteri di ripartizione, senza conoscere preventivamene gli obiettivi da raggiungere e per i quali si è valutati, senza conoscere la valutazione perché mai notificata ad alcuni impedendo loro, tra l’altro, di esercitare il diritto di contestare valutazioni non ritenute adeguate.
La situazione peggiora se si considera che molti dirigenti erano e sono senza formale incarico, obbligatorio per legge, e che il fondo per il personale dirigente SPTA risulta pari a zero (?!?!?). Dove sono finiti i soldi?
Ora, l’Istituto con la solita arroganza tenta di scaricare le colpe sul sindacato che può dimostrare il contrario dagli atti, dai verbali e dal ricorso depositato in tribunale. Si ritiene che non possano fare altrettanto coloro che gestiscono l’Istituto.
Il tentativo di delegittimare il sindacato, di attribuirgli colpe e di mettere i lavoratori l’uno contro l’altro è chiaramente rinviato al mittente, che ha voluto artatamente creare il caso su una questione che le organizzazioni sindacali hanno già proposto di sanare nel pieno rispetto delle norme applicando persino differenziazioni legate al merito. In tal modo hanno ritenuto di tutelare gli interessi dei lavoratori e dell’Amministrazione stessa, preservandola da inevitabili ricorsi.
Nella riunione del 17 maggio scorso, il Commissario Straordinario aveva espresso condivisione e apprezzamento per la proposta sindacale che invece è stata rigettata, poi, dal Segretario Generale in nome e per conto della Direzione dell’Istituto. Il difetto di potere decisionale del Commissario Straordinario imporrebbe con estrema urgenza agli organi di controllo regionali di verificarne la legittimità, a 18 anni dalla sua nomina.
L’opinione delle scriventi OO.SS. è che il rifiuto della proposta sindacale sia imputabile alla volontà di punire qualcuno e premiare altri sulla base di personalismi non contemplati dai contratti collettivi. Se un lavoratore non ha prestato la propria attività in maniera adeguata deve essere penalizzato e corretto, ma questo sarebbe lecito se le regole venissero preventivamente concordate, reciprocamente rispettate e non utilizzate a proprio piacimento per punire qualcuno e favorire altri.
In estrema sintesi, le scriventi OO.SS. chiedono che in considerazione delle gravi mancanze imputabili alle scelte unilaterali dell’Istituto, debba essere l’Ente stesso a sostenere i maggiori oneri derivanti dalla cattiva gestione dei fondi tramite il proprio bilancio e che non si proceda ad alcun recupero nei confronti del personale che, come noto, svolge in maniera impeccabile il suo lavoro.
FP CGIL – FP CISL S.I.Ve.M.P
Tabella riepilogativa
* le cifre riportate esprimono il valore medio |