Lunedì 1 febbraio a Ginevra si riunirà il Comitato d’emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per discutere della situazione internazionale sul virus Zika. «L’Oms è profondamente preoccupato per la situazione in rapida evoluzione del virus Zika», ha sottolineato Margharet Chan, direttore generale dell’Organizzazione. Zika, il virus trasmesso da un certo tipo di zanzara, importato dal Pacifico con effetti devastanti nel sud delle Americhe, è una calamità immane. «Si sta diffondendo in modo esplosivo», ha affermato Chan, che si è già trovata al centro delle polemiche lo scorso anno per la discutibile gestione dell’epidemia di Ebola in Africa. È anche per questo precedente, forse, che stavolta il direttore generale non ha tergiversato nel lanciare l’allarme, sospinta dalle dichiarazioni incalzanti dei presidenti Barak Obama e Wladimir Putin. In un anno, secondo le stime della massima dirigente internazionale, potrebbero salire fino a tre o quattro milioni nelle aree di centro e sud America interessate.
Il Brasile ha contato circa quattromila casi, e sono nati circa 4.180 bambini con microcefalia. Ci sono forti sospetti che tra questa malformazione nei neonati e il virus Zika contratto dalle donne in gravidanza ci sia un legame. «Voglio essere chiara: la relazione fra il virus Zika e le malformazioni non è stata ancora stabilita», ha spiegato Chan, ma questa relazione «è altamente sospettata». L’Oms ha anticipato che sta per essere pubblicato uno studio che dà un’ulteriore conferma.
Durante un incontro informativo con gli Stati membri la direttrice dell’Oms ha ripercorso la storia dell’epidemia. Il virus è stato isolato per la prima volta in Uganda nel 1947 per poi espandersi con i primi focolai nelle isole del Pacifico. La documentazione ufficiale dell’esistenza di queste concentrazioni di infezioni in altri quattro Paesi risale al 2013-2014. «Lo scorso anno ha raggiunto le Americhe dove si sta espandendo in modo esplosivo. Un legame diretto tra Zika e malformazioni e sindromi neurologiche non è stato stabilito ma il sospetto che esista è forte. Una minaccia lieve ha assunto proporzioni allarmanti».
L’Europa sta vivendo l’emergenza con attenzione, prudentemente al sicuro. Non esistono problemi imminenti. Il virus per trasmettersi ha innanzitutto bisogno della zanzara Aedes aegipty che in Italia non c’è e in ogni caso non è l’inverno il periodo in cui è attiva. C’è la sua cugina Aedes albopictus (la cosiddetta tigre) ma non è dimostrato che sia anch’essa una «navetta».
Ieri il ministero della Salute ha diffuso una circolare a tutte le Regioni, ai ministeri e alle autorità di frontiera per consigliare, tra l’altro, alle donne in gravidanza e a quelle che la stanno cercando di «differire viaggi non essenziali verso tali aree». Stesso suggerimento vale per chi ha malattie del sistema immunitario o problemi cronici importanti. In generale tutti i viaggiatori vanno informati «sulle misure di prevenzione individuale per prevenire le punture di zanzara». È stata realizzato anche un poster per gli aeroporti. I donatori di sangue non devono presentarsi ai centri trasfusionali nei 28 giorni successivi al rientro.
Il Ministero della salute ha inviato agli Assessorati alla sanità, ai Ministeri e agli enti coinvolti, una nuova circolare sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da virus Zika. Otre a fare il punto sulla situazione internazionale, la nota fornisce una serie di raccomandazioni per chi si reca o proviene dai Paesi affetti. Il Ministero ha, inoltre, predisposto una scheda informativa, sulla base dell’avviso del Centro Europeo Controllo Malattie Infettive, e un poster da esporre in corrispondenza dei punti di ingresso internazionali (porti ed aeroporti aperti al traffico internazionale). Sulla base delle informazioni e dei bollettini epidemiologici internazionali si possono distinguere: Paesi in cui al momento sono in corso epidemie di virus Zika a rapida evoluzione, con trasmissione in aumento o diffusa: Colombia, Brasile, Suriname, El Salvador, Guiana Francese, Honduras, Martinica (Dipartimento francese d’oltremare), Messico, Panama, Venezuela
Paesi in cui al momento vengono segnalati casi e trasmissione sporadica a seguito di introduzione recente del virus Zika: Barbados, Bolivia, Ecuador, Guadalupe, Guatemala, Guyana, Haiti, Porto Rico, Paraguay, Saint Martin.
Sebbene l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), al momento, non raccomandi l’applicazione di restrizioni di viaggi e movimenti internazionali verso le aree interessate da trasmissione di virus Zika, nella nota si ritiene opportuno, sulla base di un principio di estrema precauzione:
-informare tutti i viaggiatori verso le aree interessate da trasmissione diffusa di virus Zika o in cui sono segnalati casi di infezione da tale virus, di adottare le misure di protezione individuale per prevenire le punture di zanzara
-consigliare alle donne in gravidanza, e a quelle che stanno cercando una gravidanza, il differimento di viaggi non essenziali verso tali aree
-consigliare ai soggetti affetti da malattie del sistema immunitario o con gravi patologie croniche, il differimento dei viaggi o, quantomeno, una attenta valutazione con il proprio medico curante prima di intraprendere il viaggio verso tali aree
-raccomandare ai donatori di sangue, che abbiano soggiornato nelle aree dove si sono registrati casi autoctoni d’infezione di virus Zika, di attenersi al criterio di sospensione temporanea dalla donazione per 28 giorni dal ritorno da tali aree, nell’ambito delle misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale, (come da indicazioni del Centro Nazionale Sangue). (fonte Ministero della Salute)
29 gennaio 2016