Nel Nord-Est le specie di zecche più diffuse sono la zecca dei boschi (Ixodes ricinus) e la zecca bruna del cane (Rhipicephalus sanguineus), che possono veicolare patogeni responsabili di malattie importanti per gli animali e l’uomo. I più frequenti fanno parte del gruppo Rickettsia, che include fra gli altri l’agente della febbre bottonosa del Mediterraneo, seguiti dalla borreliosi di Lyme e dall’anaplasmosi, tutti trasmissibili anche all’uomo. Un’altra patologia trasmessa da vettori, in questo caso non zecche ma flebotomi (o pappataci), è la leishmaniosi canina, malattia molto grave nel cane e occasionalmente trasmessa anche all’uomo.
Ad oggi sono pochi gli studi scientifici che hanno misurato l’impatto di questi agenti infettivi nella popolazione canina e la loro capacità di provocare sintomi clinici. Effettuare una diagnosi in assenza di segni di malattia è molto difficoltoso; difficoltà che aumentano per il fatto che i vettori possono essere infetti da più patogeni, e quindi veicolare più agenti allo stesso tempo.
Conoscere quali siano i responsabili delle più frequenti infezioni e quali di essi possano circolare in cani sani permette un aumento della capacità diagnostica per laboratori pubblici e privati e una migliore interpretazione dei risultati sierologici.
La ricerca IZSVe
Il Laboratorio di parassitologia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha condotto una ricerca, finanziata dal Ministero della Salute (RC 03/2013), per fornire un quadro esaustivo della presenza e della circolazione dei patogeni trasmessi da zecche in cani asintomatici e sintomatici del Nord Italia.
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18 ottobre 2017