“Chi inquina paga. Un principio semplice e sacrosanto sancito dall’Unione Europea e che la Regione dovrebbe fare proprio”. Questo il primo commento del consigliere del PD Andrea Zanoni a proposito della Commissione di inchiesta sulle acque inquinate da Pfas che oggi ha avuto il via libera all’unanimità dall’aula di Palazzo Ferro Fini.
“L’assessore Bottacin, citando i dati di Arpav, ha parlato di circa 500 milioni di spese per interventi già attuati e ancora in corso a causa dell’inquinamento, sottolineando come la Regione sia la prima ‘della classe’ in Italia per le risposte date – prosegue Zanoni, intervenuto in Consiglio a nome del Partito Democratico – Si è dimenticato di dire che siamo, purtroppo, in testa anche per superficie e popolazione interessate, numero di Comuni, Province e acquedotti coinvolti. È un caso che per dimensioni non ha pari al mondo, superiore a quello della Du Pont negli Stati Uniti. E la multinazionale della chimica è stata costretta a pagare per l’inquinamento della valle del fiume Ohio”.
“I veneti non possono subire un danno doppio, prima alla salute e poi al portafogli. Risarcire il costo sanitario e ambientale è il minimo, indipendentemente dall’importo, e la Commissione deve fare il possibile affinché la Regione chieda i danni e i responsabili paghino. Finora, invece, è toccato solo agli enti pubblici, Regione, consorzi acquedottistici e Stato ovvero ai contribuenti, molti dei quali sono però vittime della contaminazione. Un vero e proprio paradosso per migliaia di persone – conclude Zanoni – che si trovano a pagare due volte il conto, in salute e in denaro”.
15 maggio 2017