Ma un commissario potrà mai dedicarsi con la necessaria efficacia al governo della sanità bellunese? Luca Zaia, presidente della Regione, si sorprende della domanda, quasi s’arrabbia. “Ma sa chi è Dal Ben? È colui che a Padova sta realizzando il nuovo Policlinico Universitario. E che a Mestre ha creato il nuovo ospedale dell’Angelo. E che ha fatto il commissario a Chioggia, dove ancora lo rivendicano”.
Ci permetta anzitutto una curiosità. Raddoppierà lo stipendio di Dal Ben? “Come commissario a Belluno non percepirà emolumenti. Tranquilli?”.
Dunque il manager salirà saltuariamente a Belluno e a Feltre? “No. Lo avrete a disposizione ogni giorno. Ripeto, tutti i giorni. Ho scelto un uomo che non ha paura di lavorare. Anzi, se occorre lo fa anche di notte. Un manager bravo che sa scegliersi anche i collaboratori. E a Padova ne ha di così bravi di cui può fidarsi e dai quali può farsi sostituire”.
Belluno, dunque, non sarà un ripiego? “Dai, facciamo i seri. Quando mai la sanità bellunese è stata trattata secondo un approccio da ripiego”.
I Comitati sostengono che la Regione negli anni l’ha prosciugata. “Non scherziamo. Non ho chiuso un ospedale che fosse uno. In altre province, a cominciare dalla mia, Treviso, più d’uno. Di che cosa vi lamentate? Gli investimenti che ha ricevuto Belluno, a cominciare dalla “Ferrari” dell’elisoccorso, altri non li hanno ricevuti”.
Ma Dal Ben fino a quando rimarrà commissario? “Evidentemente fino all’attribuzione dell’incarico di direttore generale della medesima Ulss. Io mi sono fatto carico di inviare il meglio della sanità veneta per portare avanti il programma della Carraro, anzi di rilanciarlo, e voi pensate già alla scadenza del mandato? A Belluno ci si preoccupi, invece, d’implementare nuovi servizi, ad esempio la telemedicina, che era la priorità che aveva in testa la direttrice prematuramente scomparsa. Ci si preoccupi, in vista delle Olimpiadi, di avere una sanità di eccellenza olimpica. E non solo a Cortina, ma anche nel resto provincia”.
Magari consolidando, anzi potenziando la Neurologia, tanto per fare un esempio. “Certo, ma in sinergia, in questo caso, con Treviso. Anche se avessimo le risorse per portare a Belluno servizi analoghi a quelli di Treviso, lei ritiene che troveremmo il personale?”.
Tra i motivi della preoccupazione per un commissario, ossia di un dirigente a scavalco, che fra l’altro segue a Padova esclusivamente il Policlinico universitario, c’è la prospettiva di un disimpegno per la medicina sul territorio. Lei quale mission ha affidato a Dal Ben. “Ricordate l’umanità di Maria Grazia (Carraro, ndr)? L’umanità e la professionalità. Maria Grazia si prendeva in carico la struttura, ma anche il paziente, la sua famiglia con le esigenze che le venivano sottoposte. Bene, Dal Ben ha un’altrettanta forte passione umana, oltre che un’eccellente capacità professionale. Prima ancora di qualificarsi come “ospedaliero”, si è distinto per l’attenzione alla medicina del territorio. Lui viene dal sociale. E, in ogni caso, sono io il primo a rispondere, a tutti i livelli, della sanità bellunese e veneta. Voi immaginate che possa rischiare qualche passo falso sottovalutando le esigenze di salute di una popolazione che vive in condizioni più fragili? L’attenzione, semmai, sarà maggiore. Ed è per questo che ho chiesto a Dal Ben di garantire la massima presenza a Belluno e Feltre”.
Ma in sostanza quali compiti ha affidato al commissario? “Qual è oggi il primo problema dei bellunesi, come dei trevisani o dei veneziani, o di altri ancora? L’abbattimento delle liste d’attesa? Quindi il tema di una organizzazione del lavoro più puntuale. Anche ai fini di un accompagnamento personalizzato, se possibile, al paziente sul territorio, in casa”.
Si aspettava le reazioni pesanti di alcuni sindaci, di sindacati e di categorie economiche? “Sinceramente no. C’è stata una fuga di notizie, a seguito della mia richiesta di un parere legale, prima di fare la nomina e di ufficializzarla. Quindi amministratori e operatori sociali ed economici hanno appreso l’indiscrezione nuda e cruda, immaginando una soluzione da ripiego. Quando ho avuto modo di chiarire con tanti di loro il senso di questa nomina, ci sono stati sindaci che si sono perfino scusati, riconoscendo che quello che avevano interpretato come un problema, in verità era una opportunità, una risorsa. Lo ribadisco, per il Bellunese voglio una sanità olimpica, quindi di qualità, di eccellenza”.
È con questo spirito che Dal Ben, appena ricevuta la nomina si è presentato a Belluno, già ieri? “Lo ha fatto? Non lo sapevo. Che cosa vi ho detto? Questo è l’uomo. Davvero una garanzia”.
Subito al lavoro: visita a Belluno e appuntamento a Feltre Primo giorno d’incarico con visita a sorpresa negli uffici della direzione strategica dell’Ulss 1 a Belluno, per conoscere i più stretti collaboratori e scambiare con loro qualche impressione. Non si è fatta attendere la presenza di Giuseppe Dal Ben a Belluno. Stamattina il commissario Dal Ben sarà a Feltre per il riconoscimento di “ospedale amico dei bambini” che è stato confermato dall’Unicef al Santa Maria del Prato.
Il Corriere delle Alpi