Zaia non batte ciglio e va avanti dritto: le Asl si devono tagliare. O meglio è doveroso discuterne e si appella al consiglio. «Come si fa democraticamente e come si è fatto per molte cose – sottolinea il presidente del Veneto –. Ho il massimo rispetto per l’autonomia dei singoli consiglieri e visto che anch’io sono un consigliere avanzo la mia proposta». «Chi ha ridotto il numero delle aziende sanitarie – aggiunge – ha migliorato il sistema. Ai cittadini interessa che le Asl funzionino non le loro sigle». Questo lo scenario in cui oggi si riunisce la quinta commissione per discutere il Piano socio sanitario. La proposta iniziale fatta da Zaia di sette Asl potrebbe arrivare a 16. Ma non tutti sono d’accordo a riaprire i giochi a piano ormai quasi approvato.
dal Gazzettino, 29 marzo 2012:
Zaia incalza il Consiglio: «Ridurre le Asl»
Luca Zaia non batte ciglio e va avanti dritto: le Asl si devono tagliare. O meglio è doveroso discuterne e si appella al Consiglio. «Come si fa democraticamente e come si è fatto per molte cose – sottolinea il presidente della Regione Veneto – Ho il massimo rispetto per l’autonomia dei singoli consiglieri e visto che anch’io sono un consigliere avanzo la mia proposta».
E mentre oggi la V. Commissione si trova ad affrontare gli ultimi scorci della discussione sul Piano Socio Sanitario, sul tavolo ritorna la proposta Zaia, supportata questa volta dalle spinte che arrivano un po’ ovunque: da alcuni partiti (per la Lega la discussione è apertissima e l’Idv spinge sull’acceleratore) e dai sindacati: Uil condivide il percorso, anzi chiede convinzione e la Cisl sta approntando al suo interno seri ragionamenti. «Pongo la questione della riduzione perchè ci troviamo in un momento storico favorevole: si devono trovare tutte le strade per risparmiare, non facendo calare la qualità della sanità erogata – commenta Zaia – Abbiamo poi visto che chi ha collaudato prima di noi altri modelli ha percorso una strada vincente.
Capisco e comprendo che ridisegnare il nuovo organigramma della sanità del Veneto con una vigorosa rivoluzione delle Asl, possa togliere riferimenti ormai acquisiti nei territori. Ma è anche vero che oggi siamo chiamati a decidere per migliorare il sistema».
Zaia chiede una riflessione, ma ragiona anche sui tempi di applicazione. «Sono il primo ad essere consapevole che si debba ragionare su un periodo di accompagnamento delle nuove realtà – continua – Ci sono tempi che vanno rispettati, anche se sono convinto che i cittadini siano più interessati alla qualità delle cure che la scritta sulla carta intestata dell’Asl».
E oggi a V. commissione potrebbe buttare sul tavolo anche la proposta: si parte da 7 Asl (sulle 23 comprese le Aziende), ma si potrebbe arrivare anche a 16 (un numero gestibile che garantirebbe comunque un risparmio). Ma non tutti sono d’accordo nel riaprire i giochi a Piano quasi approvato.
Il Pd, ad esempio, chiede perchè questa discussione, che non è marginale, non si sia fatta prima. «Finiamola con queste accuse: non capisco perchè in Consiglio tutti possano dire quello che pensano e il consigliere Luca Zaia non può. – sottolinea il presidente – Ai disattenti che vogliono far lezione, ricordo che la proposta l’ho fatta in tempi non sospetti. In queste scelte il Consiglio è sovrano, sappiamo che i cittadini ci sono a fianco quando si parla di migliorare il sistema». Quindi l’appello di Zaia al Consiglio: «Ha dimostrato di essere un Consiglio responsabile sia a destra sia a sinistra, il segnale che serve è che non ci vuole solo il signor Monti per fare le cose. Le sappiamo fare anche noi». E oggi, la prova dei fatti.
Gazzettino – 29 marzo 2012