“Una scuola di questo tipo ci voleva: risponde alle esigenze del settore e del territorio, in un Veneto dove operano 1600 macellerie, che occupano circa 3000 addetti e con un ricambio generazione di circa una ventina di nuovi macellai l’anno”.
Con queste parole il presidente del Veneto Luca Zaia ha sintetizzato il senso della prima Scuola Veneta Macellai (SVEM), che ha inaugurato stamani a Selve di Teolo, in provincia di Padova, affiancato dall’assessore regionale alla formazione e lavoro Elena Donazzan, dal sindaco Moreno Valdisolo, dal presidente di Unioncamere Fernando Zilio, dal presidente nazionale di Federcarni Maurizio Arosio, dall’amministratore di Enaip Veneto Giorgio Sbrissa, dal segretario dell’associazione di categoria dei commercianti di prodotti zootecnici Erit di Padova Pietro Canova e dal presidente di Criocabin spa Andrea Babetto.
La scuola è stata realizzata nella sede di Criocabin, che opera nel settore della refrigerazione degli alimentari, in collaborazione tra questa società, l’Enaip Veneto ed Erit, con il patrocinio della Regione che riconosce questa particolare qualificazione professionale. Essa nasce sulla scia del primo corso per addetti di macelleria, organizzato lo scorso anno da Erit, Enaip e Criocabin, che aveva messo a disposizione attrezzature e laboratori: un corso formativo d’eccezione, teorico e pratico, che ha qualificato 15 ragazzi, dei quali 11 sono già occupati. Di qui il progetto di dare continuità e una sede stabile alla formazione di queste figure professionali, in un settore importante e delicato, dove l’evoluzione delle strutture commerciali ha portato alla chiusura di molte macellerie di vicinato a conduzione familiare soprattutto per la mancanza, appunto, di ricambio generazionale.
La proposta formativa si articola in 300 ore di aula e laboratorio, cui si aggiungono altre 300 ore di stage in una delle aziende che hanno aderito al progetto: Greci, Pantano Carni, Pollo estuario, Il Ceppo, Rosa Carni, Sirman, Fattoria Alle Origini, Maragno Packing, Rossato, Angelo Po, Coppiello Giovanni e Guzzon. Gli insegnamenti sono finalizzati alla preparazione e commercializzazione delle carni, alla scelta e all’acquisto degli animali negli allevamenti, alla macellazione, al disosso e al taglio,oltre che alla preparazione di insaccati, salsicce, hamburger e altre specialità gastronomiche.
TEOLO (Padova) – Vecchi mestieri che tornano in auge, riscoperti da giovani e non giovani. Ma con nuove competenze. In Veneto, ciò avviene con la S.Ve.M., la prima scuola di macelleria, frutto della collaborazione tra la Enaip (ente di formazione professionale) regionale, Erit (associazione sindacale di categoria di prodotti zootecnici) e Criocabin Spa (del settore della crioconservazione delle carni). Con il patrocinio della Regione e di Federcarni. La goodnews è che con la scuola di Teolo si trova o si ritrova lavoro: del team dell’anno scorso, l’hanno trovato in 11 su 15. Perché ci sono i giovani di talento, come Manuel Baldisseri, 24enne di Carmignano sul Brenta (Padova), una triennale di «scienze e tecnologie animali» al Bo. La mette così: «I miei hanno un allevamento di maiali: tra salami e soppresse ci sono vissuto. Sono un’evoluzione del contadino: il contadino-beccaro». Saper fare, cioè, più cose in uno stesso contesto: d’altra parte, in sei mesi, si fanno, alla scuola di Teolo, 300 ore fra lezioni in materia di benessere animale, sicurezza alimentare e pratica di laboratorio (disosso, taglio e insaccati); e altre 300 ore di stage. O come Michele China, ragioniere 25enne di Lipari (Messina); o come Alessandro Gagliardo, 32enne imprenditore edile. Ma anche come Fabio Borille di Battaglia Terme, che di anni ne ha 49: ha già trovato lavoro. O come il pugliese Vincenzo Falco, 48anni, che ha deciso «di reinventarsi». Ieri la scuola è stata ufficialmente inaugurata; aperte le iscrizioni al secondo anno, che parte a gennaio. Il governatore Luca Zaia ha ricordato che «in Veneto ci sono 1.600 macellerie con 3.200 addetti»
Regione Veneto e Corriere del Veneto – 3 dicembre 2013