Vicini, troppo vicini. Al bar con l’ultimo sole di novembre o stipati fra un divano e una cucina Ikea. Gli ultimi assembramenti hanno condotto a un’ordinanza regionale condivisa da Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. «Non è un atto d’imperio, anzi, considerato che in un mondo ideale non dovrebbe neppure servire, è un fallimento sociale. Serve ad intercettare gli irriducibili». Perché, nel frattempo, i letti in ospedale continuano a riempirsi. I numeri delle ultime 24 ore parlano da soli: 2466 nuovi positivi, 223 in terapia intensiva, 1800 ricoverati in area non critica di cui 73 entrati in ospedale solo ieri e altri 43 decessi. Troppi ricoveri non perché non ci siano letti bensì perché, spiega ancora Zaia, «non c’è più personale».
Ordinanza Regione Veneto 12 novembre 2020
Il timore, nonostante la vittoria veneta sul conteggio ampliato dei tamponi rapidi e un Rt che potrebbe essere ritoccato al ribasso, è il salto nella fascia arancione. Per scongiurarlo ecco l’ordinanza «Giallo plus» (il copyright è sempre del governatore) che mette al bando lo «struscio» e le «vasche» in centro dato che anche le passeggiate, oltre all’attività motoria in genere, sono vietate nei centri storici e nelle zone abitate. Sono consentite nelle aree rurali, lungo gli argini, nei parchi. Stop, invece, all’assalto di spiagge, monti e laghi. Consumazione solo da seduti al bar o al ristorante dalle 15 alle 18 «Lo scopo – traduce Zaia – è di evitare in particolare gli spritz ammassati all’esterno dei bar». Chiusure nel fine settimana per superfici di medie e grandi dimensioni e per tutti i negozi non essenziali la domenica. Quest’ultimo provvedimento verrà in parte mitigato, dal punto di vista delle categorie economiche, perché ieri, nel tardo pomeriggio, si è strappato il «bollino» del ministero della Salute che compare secondo la formula «Acquisita l’intesa del ministero della Salute». La traduzione è che, così facendo, i commercianti potranno accedere a fondi di ristoro nazionali ulteriori. «L’ordinanza ha l’intesa del ministro Speranza, – specifica Zaia – e c’è interlocuzione con il Presidente del Consiglio perché tenga conto delle misure economiche per chi avrà qualche risvolto negativo». Insomma, l’«intesa» ministeriale è una condivisione formale del governo sulla triplice ordinanza nordestina. Ieri, intanto, in un vertice fra Regioni e Governo, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha parlato di un Covid hotel per ogni provincia ma il Veneto fa sapere che prima degli hotel su cui da tempo c’è già una convenzione con gli albergatori, ci sono 5 ospedali «post Covid» per chi non può tornare a casa, fra cui quello già riaperto di Valdobbiadene. Sul piano sanitario basterà? La virologa Antonella Viola è entusiasta: «Mi pare un’ordinanza molto buona che ha senso. Mi piace moltissimo il suggerimento di separare le persone più anziane per la spesa. E colpisce a sufficienza i punti nevralgici degli assembramenti: i bar, non tanto i ristoranti. E sui bar ora servono più controlli. Più di così… l’alternativa era passare direttamente in zona arancione. Ricordiamo alle persone che andare al bar o al ristorante va bene solo se si è un unico nucleo familiare, non ci si va con gli amici».