Massima sorveglianza, attività di prevenzione nelle persone e negli equidi, disinfestazioni intensificate e azioni di educazione sanitaria per evitare il diffondersi della febbre del Nilo.
Regione, Asl 5 e 6, Istituto zooprofilattico e Provincia di Oristano ieri a Cagliari hanno fatto il punto sulla malattia, riscontrata in alcuni cavalli nell’Oristanese, nel corso dell’Unità di crisi convocata dall’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci.
21 SET – “Siamo di fronte a una patologia complessa – ha sottolineato l’assessore De Francisci – e per questo oggi era necessario riunire tutti gli attori e gli enti interessati per avere una situazione definita e soprattutto per intensificare e coordinare ogni azione utile a circoscrivere il più possibile la malattia, fino a oggi è stata riscontrata in alcune zone dell’Oristanese. Nelle prossime ore partirà comunque un’informativa su tutto il territorio regionale per sensibilizzare tutti i potenziali soggetti a rischio, tra cui anziani e bambini”.
È la prima volta che la malattia viene accertata in Sardegna, mentre è comune nella Pianura padana, in Toscana e nel Lazio. Finora una ventina i casi sospetti riscontrati in 6 allevamenti (due quelli dove la malattia è stata confermata). Già nei giorni scorsi, come hanno confermato i tecnici delle Aziende sanitarie e della Provincia, sono state attivate tutte quelle misure sanitarie e di profilassi con l’obiettivo di aumentare la sorveglianza clinica, sierologica ed entomologica e la prevenzione nelle persone e negli equidi. Per evitare nuovi focolai, è iniziata anche la lotta antilarvale attuata con prodotti biologici. Da parte loro, l’assessorato regionale dell’Ambiente e la provincia di Oristano hanno intensificato i controlli e attuato delle disinfestazioni mirate, sempre in raccordo con le Asl interessate. Inoltre, sono partite delle iniziative di sensibilizzazione sanitaria e ambientale con tutti gli operatori del settore in quelle aree dove è stata confermata la malattia, tra cui la raccomandazione di non lasciare alcun ristagno d’acqua e di usare repellenti nel vestiario per evitare punture. Da sottolineare che la “febbre del Nilo” viene trasmessa esclusivamente a causa della puntura di zanzare non è contagiosa e non è trasmissibile dal cavallo infetto all’uomo. Con l’arrivo dell’inverno, è previsto un calo dell’incidenza della malattia. Tra una settimana si terrà una nuova riunione dell’Unità di crisi.
leggi la nota del Ministero della Salute del 21 settembre
Quotidianosanita.it – 21 settembre 2011