Sale ancora il numero delle vittime di West Nile. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dalla Direzione regionale Prevenzione, i contagi ufficialmente confermati sono 174, rispetto ai 159 rilevati il 4 settembre. Di questi, 120 sono casi con sintomatologia leggera e 54 risultano i pazienti colpiti nella forma più grave dell’infezione, quella neuroinvasiva». Dall’inizio dell’epidemia, i decessi sono saliti a 12: si è aggiunta una donna di 82 anni, che soffriva di altre gravi patologie.
Intanto nei giorni scorsi è stato avviato il Piano straordinario di disinfestazione dalle zanzare Culex pipiens, vettori del virus. Finanziato con 500mila euro della Regione per eliminare sia gli insetti adulti che le larve, è partito dalle province più colpite, Rovigo, Padova e Verona, per poi estendersi all’intero Veneto. «Stiamo raccogliendo i ritorni dai vari Comuni mano a mano che le disinfestazioni vengono eseguite — rivela Luca Coletto, assessore alla Sanità —. Le Usl continuano a essere a completa disposizione per supportare gli enti locali in interventi supplementari. Tra poco saremo in grado di tracciare un primo bilancio degli interventi e dei risultati ottenuti». I tecnici regionali stanno predisponendo la pianificazione complessiva che andrà a regime nel 2019, con il coordinamento delle varie attività preventive da parte della Regione. Palazzo Balbi metterà a disposizione dei Comuni, cui la legge affida la disinfestazione, anche l’esperienza dell’Azienda Zero, «per ridurre al minimo i costi, con un capitolato d’appalto unico e il sistema degli acquisti centralizzati».
I medici della Prevenzione sottolineano infine l’importanza della collaborazione dei cittadini «nell’attuare alcune semplici misure idonee ad abbattere il rischio di contagio, eliminando ogni fonte di acqua stagnante e usando i repellenti contro le zanzare».
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