Sono morti all’improvviso, in pochi minuti. Nessun sintomo, neppure un segnale di malessere. Sono crollati a terra, come se fossero stati colpiti da un nemico invisibile durante un’improbabile battaglia. Nove cavalli, bellissimi e felici dopo anni di maltrattamenti e incuria, sono morti in pochi giorni e nessuno riesce a capire il perché. «Non erano anziani, non avevano particolari patologie e vivevano in branchi, in diverse zone di pascolo», spiega Elisa Munafò, una delle volontarie che li custodiva.
L’incubo è iniziato il giorno di San Silvestro del 2018 ed è proseguito sino al 4 gennaio con otto animali deceduti. Poi, dopo un mese e mezzo di calma apparente, giovedì scorso ecco un’altra morte, la nona anche se ancora non si sa se può essere collegata alle precedenti. Una sola cosa, almeno per otto dei nove cavalli morti, è certa: «A ucciderli è stata un’intossicazione, ma gli accertamenti sono ancora in corso e non sappiamo quale sia la sua origine», spiega Barbara Brunetti, docente all’università di Bologna che ha eseguito le autopsie.
Insomma un enigma scientifico che sta diventando un giallo. I cavalli morti erano ospitati nel centro di recupero dell’Italian Horse Protection, una onlus che opera a Tignano, comune di Volterra. Un paradiso che ospita una cinquantina di animali, giovani e anziani.
Molti di questi cavalli hanno storie tristi, sono stati sequestrati (con decreto del tribunale)a veri e propri aguzzini. Così, adesso, la domanda che si pongono tutti è se gli animali sono stati avvelenati da qualche killer su commissione. Indagano carabinieri e procura di Pisa ma intanto Sonny Richichi, presidente e fondatore dell’onlus chiede che si faccia chiarezza. «Non abbiamo ricevuto minacce ma anche l’atto doloso è un’ipotesi probabile — racconta —: gli accertamenti stanno andando a rilento e abbiamo altri cinquanta cavalli da salvare».
Richichi denuncia ritardi ingiustificabili: «Sono passati troppi giorni e non abbiamo ancora ricevuto tutte le analisi. C’è una situazione insopportabile di stallo e temiamo che non ci sia stato un coordinamento tra chi è stato incaricato di eseguire le autopsie e chi deve cercare eventuali sostanze tossiche. E noi siamo terrorizzati al pensiero che qualche altro animale possa ancora morire per cause a oggi oscure».
Il problema, spiegano gli esperti, è che ciò che è accaduto ai cavalli è anomalo. «In quarant’anni di professione non avevo mai visto una cosa simile — spiega Armando Tognoni, direttore dell’unità operativa Sanità animale dell’Usl Toscana Nordovest —. Stiamo aspettando analisi da alcuni laboratori inglesi ma per ora possiamo scartare l’ipotesi che vi sia stato inquinamento delle acque. Uno dei cavalli aveva lesioni delle cellule della conduzione miocardica che potrebbero essere provocate da una pianta tossica, ma è ancora tutto da accertare. Così come l’ultima morte, quella di giovedì, che ha sorpreso tutti».
Il Corriere della Sera