Siamo ormai a 100 casi ufficiali da inizio anno, con Emilia-Romagna e Lombardia come regioni più colpite. Negli ultimi giorni le infezioni registrate si sono impennate, ma siamo ancora lontani dai numeri dell’anno scorso. Un uomo di 82 anni, residente a Borgolavezzaro (Novara), è deceduto dopo aver contratto il virus West Nile, si tratta della quarta vittima in Italia nel 2023. Gli altri tre decessi in Lombardia e in Emilia-Romagna. Salgono a 94 i casi confermati, 52 in forma neuroinvasiva.
La quarta vittima del virus West Nile in Italia
Il pensionato è deceduto nel reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Maggiore di Novara. L’uomo ha iniziato ad accusare i primi sintomi neurologici, come tremori e malessere generale, a fine luglio ed è deceduto il 16 agosto. La notizia è stata riportata dal quotidiano Nazionale.
Secondo l’ultimo bollettino dell’Iss, con dati aggiornati al 16 agosto 2023, in Italia i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo sono saliti a 94 dall’inizio di maggio (erano 55 nel precedente bollettino). Di questi 52 si sono manifestati nella forma neuroinvasiva (9 Piemonte, 12 Lombardia, 6 Veneto, 23 Emilia-Romagna, 1 Puglia) 1 caso importato dall’Ungheria, 26 casi individuati in donatori di sangue (4 Piemonte, 17 Lombardia, 1 Veneto, 4 Emilia-Romagna), 16 casi di febbre (2 Piemonte, 5 Lombardia, 7 Veneto, 1 Emilia-Romagna, 1 Sardegna).
Tra i casi confermati sono stati segnalati 3 decessi (2 Lombardia, 1 Emilia-Romagna). Il primo caso umano di infezione da WNV della stagione è stato segnalato dall’Emilia-Romagna a luglio in provincia di Parma. Nello stesso periodo è stato segnalato 1 caso di virus Usutu in Piemonte (Novara). Salgono a 41 le Province con accertata diffusione di WNV appartenenti a 8 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Il virus West Nile: un riepilogo
Il virus West Nile non si trasmette da persona a persona tramite contatto diretto con chi è infetto, ma il principale mezzo di trasmissione agli esseri umani sono punture di alcuni insetti. I vettori principali sono gli uccelli selvatici e le zanzare, più frequentemente quelle del genere Culex. Dopo il contagio, il periodo di incubazione varia tra i 2 e i 21 giorni, anche in base alla reattività del sistema immunitario.Per la diagnosi è necessario rilevare la presenza degli anticorpi IgM specifici del virus West Nile nel siero o nel liquido cerebrospinale. Questi sono normalmente rilevabili da 3 a 8 giorni dopo l’insorgenza della malattia, poi persistono dai 30 ai 90 giorni.
Nella maggior parte dei casi le persone che contraggono il virus risultano essere asintomatiche o mostrano sintomi lievi come febbre, mal di testa, senso di nausea, sfoghi cutanei e linfonodi ingrossati. Soprattutto negli anziani e nelle persone debilitate, invece, i sintomi possono essere più gravi: meno dell’1% degli infetti ha febbre alta, mal di testa forte, debolezza muscolare, disorientamento e altri problemi neurologici. Nei casi più seri la malattia può causare coma, paralisi, encefalite e, nei casi più estremi, il decesso, solitamente a causa dell’aggravarsi dell’encefalite. Complessivamente, la letalità del virus è stimata in uno su mille dall’Iss, includendo ovviamente anche una stima dei casi che non vengono rilevati dalle statistiche ufficiali.
Il confronto con l’anno scorso
Sono già alcuni anni che il virus West Nile ha attirato l’attenzione delle autorità sanitarie anche italiane per l’aumento dei casi registrati. Nel corso del 2022 – come riportano i dati dell’Iss – i morti sono stati 37, con oltre 580 casi registrati nel periodo tra maggio e ottobre. Durante tutto l’anno i numeri dei contagiati sono arrivati a 723, pari a più della metà di tutti i casi registrati in Europa.
Il Bollettino ISS – Stagione estivo-autunnale 2023
In Italia, la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da virus West Nile (WNV) è regolata dal “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025” sottoscritta dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome il 15 gennaio 2020. Il documento da una parte integra in un unico Piano la sorveglianza veterinaria (animale ed entomologica) del WNV – essenziale per la stima del rischio – e quella dei casi umani; dall’altra, in considerazione delle analogie esistenti tra i rispettivi cicli biologici, integra le attività di sorveglianza previste per il WNV con quelle utili all’individuazione precoce della circolazione del virus Usutu (USUV) in quelle aree dove il virus è stato rilevato in passato e che spesso coincidono con le aree endemiche per il WNV. Le attività di sorveglianza dei casi umani importati e autoctoni si attuano per tutto l’anno su tutto il territorio nazionale e dai primi di maggio a tutto novembre in tutte le Regioni nelle quali sia stata identificata un’area endemica. In queste aree la sorveglianza dei casi umani deve essere rafforzata e deve essere posta particolare attenzione alla diagnosi di malattia da WNV e da Usuv nella popolazione. Il sistema di segnalazione raccoglie inoltre le positività per WNV rilevate nei donatori di sangue, emoderivati e di organi, tessuti e cellule, finalizzati all’applicazione delle specifiche misure preventive ed eventuali forme cliniche febbrili riscontrate sul territorio nazionale.
La sorveglianza umana è coordinata al livello nazionale dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal ministero della Salute che trasmette i dati alla Commissione europea e all’ECDC. Le Regioni, in piena autonomia definiscono i documenti normativo-programmatici per la Sorveglianza epidemiologica e di laboratorio sul loro territorio e trasmettono i dati all’ISS e al Ministero. Il Dipartimento di Malattie infettive dell’ISS, con il coordinamento dell’Ufficio V della Direzione Generale della Prevenzione del ministero della Salute e in collaborazione con il Centro studi malattie esotiche (CESME) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” (IZS Teramo), pubblica i dati del sistema di sorveglianza in un bollettino periodico.
Stagione estivo-autunnale 2023
- Bollettino N. 9 del 17 agosto 2023
- Bollettino N. 8 del 10 agosto 2023
- Bollettino N. 7 del 4 agosto 2023
- Bollettino N. 6 del 27 luglio 2023
- Bollettino N. 5 del 20 luglio 2023
- Bollettino N. 4 del 13 luglio 2023
- Bollettino N. 3 del 6 luglio 2023
- Bollettino N. 2 del 22 giugno 2023
- Bollettino N. 1 del 25 maggio 2023