Primo caso di virus Schmallenberg confermato in Italia il 16 febbraio in un capretto di un’azienda agricola di Sarmede (Treviso). Ne dà notizia con una nota la Direzione Sanità animale del ministero della Salute. L’allevamento in questione consiste in sei animali di specie caprina, razza Camosciata delle Alpi (un maschio e cinque femmine) nati in Italia il primo febbraio del 2011 e introdotti nell’allevamento di Sarmede il 27 aprile seguente. Presente anche un bovino da carne di razza frisona nato in Italia e introdotto in dicembre. Nell’azienda non ci sono state di recente movimentazioni. Il 3 febbraio 2012 una delle capre presenti ha partorito un capretto di taglia ridotta ma sano. Il giorno successivo la capra è morta. L’esame anatomopatologico sull’animale ha evidenziato la presenza di un feto in posizione distocica che ha provocato la lacerazione della parete dell’utero.
Il feto presentava un edema sottocutaneo a livello di testa collo e spalle, scoliosi, artrogrifosi e anchilosi di alcune articolazioni degli arti. I campioni del feto sono stati inviati dapprima all’IZSVe delle Venezie e quindi al centro di referenza nazionale di Teramo. Il test Pcr specifico per Schmallenberg virus ha dato esito positivo. Gli altri animali non presentano sintomatologia. I parti successivi avvenuti in azienda sono stati regolari. Sono in corso ulteriori accertamenti diagnostici anche nelle aziende vicine, oltre a indagini epidemiologiche. L’Italia si aggiunge alla Germania, Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Francia e Lussemburgo che hanno già segnalato la presenza del virus. Informazioni e approfondimenti sul nuovo virus sul sito dell’Izs di Abruzzo e Molise
21 febbraio 2012 – riproduzione riservata