“Diversi Paesi dell’Ue/See – evidenzia l’Ecdc – stanno sperimentando un’elevata circolazione di virus respiratorio sinciziale e sta aumentando anche il numero di infezioni respiratorie acute gravi dovute al patogeno. Le infezioni da Rsv in questo periodo dell’anno non sono insolite, ma quest’anno sono” numericamente “più alte e in anticipo rispetto al periodo pre-pandemia, e in proporzione colpiscono anche più bambini. I Paesi Ue/See stanno vivendo anche una stagione influenzale precoce e una possibile recrudescenza di Covid dopo settimane di calo di casi e ricoveri.
“La stagione festiva di fine anno è associata ad attività come incontri sociali, shopping e viaggi, che comportano rischi aggiuntivi significativi per la trasmissione di Rsv e altri virus respiratori”, afferma Andrea Ammon, direttrice dell’Ecdc. “Il rafforzamento dei sistemi sanitari e il sostegno degli operatori dovrebbero essere resi prioritari – esorta – a causa del rischio di forti pressioni sui nostri sistemi sanitari nelle prossime settimane e mesi. Anche la vaccinazione contro l’influenza e il Covid dovrebbe essere una priorità tra i gruppi a rischio”.
Oltre a un aumento del numero di ricoveri, l’Ecdc fa notare che la co-circolazione di Rsv (per questo virus ogni anno in media 213mila under 5 vengono ricoverati in Ue, Norvegia e Regno Unito), virus dell’influenza, Sars-CoV-2 e altri virus respiratori può portare a carenze di personale dovute ad assenze per malattia. “Mantenere un rapporto adeguato tra personale e pazienti, specialmente nelle unità di terapia intensiva, è fondamentale per mantenere la sicurezza del paziente e la qualità dell’assistenza. Al fine di gestire il numero più elevato di casi previsto, un aumento della capacità dovrebbe essere preso in considerazione e rivalutato frequentemente in base alla situazione epidemiologica”, invita l’agenzia.
Fra le opzioni di risposta che l’Ecdc suggerisce agli Stati membri, c’è quella di mettere in campo “attività di comunicazione del rischio per il pubblico, inclusa la promozione attiva delle vaccinazioni contro l’influenza stagionale e il Covid”, ma si fa cenno anche alla possibilità di usare mascherine, fra gli “appropriati interventi non farmacologici” che si dovrebbero “considerare”, come “restare a casa in caso di malattia, igiene delle mani e delle vie respiratorie (mascherine), un’adeguata ventilazione degli spazi interni, l’uso del telelavoro ove possibile, e evitare spazi pubblici affollati”. E ancora: “Aumentare la consapevolezza tra gli operatori sanitari per diagnosticare tempestivamente i casi e migliorare la preparazione degli ospedali a gestire l’aumento del carico di pazienti in ambito ambulatoriale e ospedaliero. È particolarmente importante per gli ospedali pediatrici, le unità di terapia intensiva e le strutture di assistenza a lungo termine”, avverte l’Ecdc.
Altre misure dovrebbero essere: “Garantire la profilassi per il virus Rsv ai bambini ad alto rischio in conformità con le linee guida nazionali; attuare adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni basate sulla situazione epidemiologica locale, in particolare per i gruppi vulnerabili all’interno delle strutture sanitarie; dove possibile, implementare e migliorare la sorveglianza dell’Rsv e i test per i patogeni respiratori”, conclude l’Ecdc.
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