VILLAFRANCA. Il guidatore di un tir diretto a Valeggio racconta ai carabinieri di essere stato legato e narcotizzato. Camionista denuncia l’assalto di tre uomini armati di pistola Trasportava i prodotti alimentari del valore di oltre 40mila euro
Stava trasportando con il camion oltre 200 quintali di formaggio quando tre banditi lo hanno fermato, e, dopo averlo minacciato con la pistola, gli hanno sottratto tutto il carico. Vittima della rapina, iniziata lunedì pomeriggio nel Mantovano e conclusasi dopo 90 chilometri nel Rodigino, è A.F.M., 41 anni, autotrasportatore residente a Villafranca. Sull’episodio stanno ancora cercando di far luce i carabinieri di Stienta (Rovigo), coordinati dal Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Castelmassa. È stato lo stesso camionista, una volta liberato dai militari grazie all’intervento di un automobilista di passaggio, a raccontare agli investigatori ciò che ricordava di quel pomeriggio da incubo. In base ad una prima ricostruzione il conducente, che è dipendente della «Euroformaggi Spa» di Mantova, lunedì pomeriggio stava viaggiando con l’autoarticolato a pieno carico lungo la statale Goitese, nel Mantovano, proprio in direzione di Valeggio. Intorno alle 14.30 il guidatore villafranchese ha notato nel proprio specchietto retrovisore il lampeggiamento di fari da parte di una «Bmw» con tre uomini a bordo. Percorsi alcuni chilometri, all’altezza del paese di Bozzolo, il conducente del tir ha deciso di fermarsi, pensando che i tre sull’auto di grossa cilindrata volessero segnalargli qualche anomalia del mezzo pesante. Non appena ha arrestato il bilico, due dei tre assalitori – che secondo la vittima avevano un accento dell’Est europeo, – sono saltati dentro la cabina del veicolo e, a volto scoperto, si sono avvicinati all’autista. Uno dei due rapinatori ha mostrato al villafranchese una pistola e lo ha costretto a cambiare itinerario sotto la minaccia dell’arma da fuoco. Il camionista non ha opposto resistenza, si è quindi diretto verso il Rodigino. Percorsa una novantina di chilometri, i due malviventi hanno costretto il guidatore del tir, seguito per tutto il tragitto dalla «Bmw» ,a fermarsi accanto al campo sportivo di Stienta, centro dell’Alto Polesine. Approfittando della posizione isolata degli impianti rispetto all’abitato, i malviventi hanno dapprima legato le mani ed le caviglie dell’autista, chiudendolo nella cabina del veicolo. Poi hanno proceduto con la razzia, asportando le 514 forme da 39 chilogrammi ciascuna custodite nel cassone del camion. Il valore del formaggio sottratto supera i 40mila euro. Per evitare che il camionista lanciasse l’allarme gli autori della rapina, prima di rubare le forme, hanno narcotizzato il villafranchese. A notare la presenza sospetta del tir fermo nella piazzola, intorno alle 20.30, è stato un automobilista che transitava nella zona. Uditi i lamenti di A.F.M., parzialmente tramortito, che provenivano dalla cabina, il passante ha avvertito sia i militari che i soccorritori del 118. Dopo essere stato liberato, il camionista è stato ricoverato all’ospedale di Trecenta per accertamenti, anche se è stato dimesso la stessa sera non essendogli stati riscontrati traumi. I carabinieri di Stienta, intervenuti sul posto assieme ai colleghi della Compagnia di Castelmassa, hanno avviato le indagini a 360 gradi per rintracciare la banda di rapinatori, i cui componenti avrebbero un’età compresa tra i 30 ed i 40 anni. I militari stanno battendo soprattutto il territorio Mantovano, dove la rapina ha avuto inizio. Sono pure alla ricerca di testimoni, visto che nessuno sembra aver assistito all’aggressione iniziale né alle fasi successive dell’azione. I reati contestati, per ora a ignoti, sono quelli di rapina aggravata e sequestro di persona. Tra i punti su cui l’indagine dovrà far luce c’è il tipo di mezzo utilizzato per sottrarre il carico al camionista.
L’Arena – 9 agosto 2013