Sottoscritti accordi di coltivazione con premi per la qualità. Vietare le semine di Ogm in Italia può essere un ostacolo alla libertà e al progresso in campo agricolo, ma può anche attirare gli investitori d’oltreoceano. È il caso di Ndf Azteca Milling Europe, importante gruppo molitorio che fa parte della multinazionale messicana Gruma (con sede a Monterrey), sbarcato in Italia nel 2004 con l’acquisizione dello stabilimento Ndf di Ceggia (Venezia).
La multinazionale trasforma un milione di quintali di mais, tutto prodotto italiano coltivato in Veneto e Friuli garantendo quindi una produzione completamente Ogm-free. «È l’unico stabilimento del gruppo che produce farine non Ogm – sottolinea Sergio Rama, direttore generale di un gruppo che si è spinto in Europa e ha creato avamposti poi anche in Turchia e in Ucraina -. Si tratta di un’area particolarmente vocata, al confine tra Veneto e Friuli, favorita da ideali condizioni pedoclimatiche, vicino alle montagne e al mare dove il mais viene lavorato a pochi chilometri di distanza dal luogo di produzione. Non è comunque facile oggi approvvigionarsi di materia prima con caratteristiche qualitativamente elevate a causa delle micotossine». Per questo l’azienda messicana ha stipulato dei contratti di coltivazione con le aziende agricole italiane alle quali propone specifici protocolli di produzione, compresa una lista di ibridi scelti e incentiva i produttori con premi che equivalgono a un’integrazione dai 20 ai 30 euro in più a tonnellata rispetto al prezzo di mercato. «Seguiamo tutta la filiera del food – rimarca Rama – perché il prodotto viene raccolto e consegnato in azienda con nostri mezzi di trasporto, quindi attentamente analizzato circa il contenuto di micotossine ed eventuali tracce di Ogm e avviato alle linee di essiccazione. In questo modo riusciamo anche a mantenere bassi i costi di produzione». Complessivamente allo stabilimento di Azteca Milling Europe i produttori di mais veneti e friulani consegnano un milione di quintali di prodotto, la metà dei quali coperti da contratti di coltivazione. Considerando anche lo stabilimento in Turchia e Ucraina il gruppo messicano lavora 360mila tonnellate di mais. Entrando nel dettaglio lo stabilimento veneziano è specializzato nella produzione di farine e semole per l’industria alimentare, che diventano poi materie prime per la produzione di snack, birra e cereali per la prima colazione. È dotato di una linea di cottura per la farina integrale di mais impiegata nella produzione di tortillas, chips nachos e tacos, e di una linea di lavorazione per la farina cruda utilizzata nella produzione di estrusi, di mais, snack e birra. Il 60% della produzione dello stabilimento, che complessivamente fattura circa 38 milioni di euro, viene esportata in 27 paesi.
Agrisole – 5 febbraio 2013