Franco Pepe. «Massima precauzione. Questa sostanza circolava anche in Italia. Dagli allevamenti che conosciamo qui nel Vicentino le uova a chilometro zero dovrebbero essere sane, ma la mano sul fuoco non è possibile metterla. Il rischio zero non esiste». Le uova al Fipronil fanno paura anche qui. Non è accaduto ancora nulla, ma la tensione è palpabile. Le telefonate con cui i vicentini chiedono notizie e vogliono sapere se possono continuare ad acquistare uova con tranquillità sono il sintomo di una preoccupazione che cresce. E allerta nella centrale operativa di via Camisano dei veterinari dell’Ulss che si occupano di alimenti di origine animale e di tutela della salute dei consumatori. Il direttore Stefano Ferrarini è costantemente collegato con i servizi veterinari delle altre province. L’attenzione resta molto alta anche perché ancora non si conosce l’esito delle analisi sui campioni prelevati dai veterinari dell’Ulss in un grosso stabilimento, l’unico della provincia e uno dei 9 del Veneto, che trasforma albumi e tuorli essiccati per rivenderli all’industria dolciaria, e in un centro di imballaggio, uno dei 41 della regione, che confeziona uova da avviare al commercio. Il laboratorio dello zooprofilattico di Legnaro, che da sempre è il punto di approdo dell’Ulss Berica per gli esami da effettuare su merci e alimenti, non è attrezzato per questo particolare tipo di indagine. L’unico laboratorio titolato a farlo in Italia è a Teramo, ma in questi giorni è intasato perché tutti i campioni raccolti nella penisola da veterinari e Nas sono affluiti in questa struttura specialistica abruzzese. Ne sono arrivati 50 al giorno. In questo momento ce ne sono da analizzare 300. Vicenza è in fila, prima di 10 giorni non si saprà nulla. Si va avanti al buio e Ferrarini preferisce andare con i piedi di piombo. «Potrebbero esserci altre positività oltre a quelle già emerse. Dubito che riguardino le nostre aziende ma è meglio essere prudenti. Non possiamo che attendere».
Lo scandalo Fipronil sta dilagando. Dopo i 3 lotti di prodotti alimentari sequestrati prima di ferragosto a Bologna e a Parma e i 2 campioni con i valori fuori legge scoperti in altrettanti centri di imballaggio di Benevento e Sant’Anastasia annessi ad allevamenti di galline, altri 2 nuovi casi di uova contaminate dall’insetticida vietato ne gli allevamenti di animali sono stati rilevati dai Nas a Viterbo e Ancona. Proprio per questo nelle ultime ore i carabinieri del nucleo speciale antisofisticazione hanno sequestrato 60 mila uova per consumo umano, 32 mila per alimentazione zootecnica, 3 capannoni con 27 mila galline ovaiole e un centro di imballaggio. Fra l’altro i proprietari rischiano una doppia denuncia penale e amministrativa, e potrebbero perdere la licenza al commercio. I reati ipotizzati sono attentato alla salute e immissione in commercio di alimento adulterato. Sempre ieri sequestro di uova contaminate ad Atena Lucana, in provincia di Salerno, e blocco cautelativo delle vendite per alcuni allevamenti avicoli dell’Emilia Romagna dai quali provengono le uova sgusciate liquide, distribuite in Calabria, su cui sono state rinvenute tracce di Fipronil, anche se in percentuali sotto la soglia di tossicità. A questi episodi si aggiunge il sequestro a Milano di una partita di omelette surgelate prodotte con uova contaminate. Inoltre altri 2 campioni positivi individuati nelle Marche e in Lazio. Cominciano ad affiorare lotti sospetti dappertutto in una filiera che in Italia e nel Veneto ha un grosso impatto economico. Da qui i timori anche nel Vicentino, anche se il rischio reale, al di là del giustificato allarme, sembra limitato. Il Fipronil, colpevole di aver contaminato uova esportate in 15 Paesi europei da Olanda e Belgio, è moderatamente tossico. Secondo gli esperti, per rimanere entro i limiti di sicurezza, un adulto che pesi 70 chili potrebbe mangiare fino a 7-10 uova al giorno inquinate dal veleno-esca per insetti, mentre per un bambino da 1 a 3 anni la quota-pericolo si alza e 1 uovo ogni 24 ore per un periodo prolungato potrebbe fare male.
IL Giornale di Vicenza – 25 agosto 2017