È stato decisa ieri in Regione l’estensione della deroga anche al settore agroalimentare. L’assessore Donazzan: «Questo l´impegno preso il 31 ottobre» I sindacati: «Auspichiamo che l’azienda confermi la turnazione»
E’ stato formalizzato ieri a Venezia, nella sede della direzione regionale lavoro, l´impegno per la cassa integrazione in deroga per 250 dipendenti dell´Ilta-Pai di Campiglia dei Berici per il periodo che va dal 1 gennaio al 31 dicembre 2012. «Abbiamo esteso la cassa integrazione in deroga anche per il settore dell´agroalimentare, rispondendo anche alle esigenze del mondo dell´agricoltura che ne era escluso – ha annunciato l´assessore regionale al lavoro Elena Donazzan -. Come da impegni presi nell´incontro del 31 ottobre la Regione ha garantito e formalizzato l´impegno alla concessione degli ammortizzatori sociali in deroga a tutela dei lavoratori coinvolti nella crisi aziendale Ilta-Pai di Campiglia».
L´ACCORDO. Un tavolo prettamente tecnico quello che ieri ha visto di fronte i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, l´amministratore delegato dell´azienda Cristina Nizzetto, i dirigenti regionali della direzione lavoro e il funzionario della Provincia Enzo Iodice, e che ha dato seguito al verbale siglato la scorsa settimana tra sindacati e proprietà dopo lo sciopero dei dipendenti. «La cassa in deroga garantisce l´immediata tutela dei lavoratori, anche per i vecchi contratti a tempo determinato – spiegano Daniele Zambon (Fai Cisl), Edoardo Zampese (Flai Cgil) e Nicola Storti (Uila Uil) – e va a coprire 180 giornate di lavoro». Come detto la validità è per tutto il 2012, con la possibilità di una riattivazione nel corso del 2013 se ci sono le coperture finanziarie. Nel frattempo da lunedì scorso all´Ilta-Pai è iniziata la tanto discussa riorganizzazione del lavoro in virtù di un forte calo della produzione.
«Auspichiamo che l´azienda confermi l´annunciata turnazione – precisano i sindacati – affinché i lavoratori non vengano penalizzati».
IL FUTURO. Si chiude così un altro capitolo della storica azienda del basso vicentino specializzata nella filiera avicola che, a cavallo tra gennaio e febbraio, dovrebbe vedere il passaggio di mano tra la famiglia Nizzetto e il gruppo Amadori. Ed è proprio a quest´ultimo che vengono chieste risposte per un futuro che continua ad apparire incerto. Lo stesso assessore regionale Donazzan ha fatto presente come ora sia necessario programmare il futuro dello stabilimento garantendone la continuità nel tempo. Di qui l´auspicio «dell´imminente definizione da parte della famiglia Nizzetto e del gruppo Amadori di un piano industriale che possa vedere garantita in futuro la continuità occupazionale e produttiva di questa importante realtà industriale». Proprio in quest´ottica si inserisce l´incontro chieso dai sindacati con Amadori, che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni in Provincia.
«Dobbiamo capire quale sarà il futuro dell´azienda e dei suoi lavoratori – ribadisce Zambon della Fai Cisl -. Se a gennaio sarà necessario chiedere un ulteriore periodo di cassa integrazione devono dirci con quali presupposti. Amadori, arrivati a questo punto, deve darci risposte certe».
Il Giornale di Vicenza – 1 dicembre 2012