Interventi chirurgici anche il sabato come «routine» e non più solo come emergenza. La piccola rivoluzione, all’ospedale San Bortolo, arriverà «fra qualche settimana: è necessario, per evitare di congestionare le strutture». L’ha annunciato ieri sera il direttore generale dell’Usl 8 Giovanni Pavesi, in consiglio comunale. Ed entro il 2017 arriverà anche un nuovo parcheggio da 200 posti nell’ex seminario: «Sarà gratuito per i dipendenti Usl» spiega il dg.
La seduta si è aperta con la richiesta di dibattito sul futuro della sanità vicentina dopo la fusione fra le due Usl (Vicenza e Ovest Vicentino), avanzata dai consiglieri Raffaele Colombara, Lorella Baccarin, Roberto Cattaneo, Bianca Ambrosini, Giacomo Possamai, Valentina Dovigo, Claudio Cicero, Daniele Guarda e Dino Nani: «Siamo preoccupati per i servizi sociali resi ai cittadini» ha sottolineato Colombara. Sul tema è intervenuto anche il sindaco Achille Variati, paventando il rischio che «questa grande concentrazione allontani i sindaci dalla programmazione socio sanitaria. E temo che Vicenza, stretta fra Verona e Padova, possa diventare un buon ospedale ma non un’eccellenza». Pavesi ha replicato elencando i reparti di spicco, «come cardiologia», e fornendo numeri: «Questa è un’azienda sanitaria in cui si fanno oltre 50mila ricoveri e 5 milioni di prestazioni all’anno. Entro la primavera contiamo di raggiungere un’intesa coi sindacati di medici e infermieri per garantire interventi chirurgici anche 12 ore al sabato». Tavoli operatori «aperti» sei giorni su sette, quindi, a fronte di un incentivo economico ai dipendenti. Inoltre, quest’anno l’Usl investirà «70mila euro per realizzare un parcheggio scoperto nell’ex seminario».
Presenti alla seduta anche il direttore amministrativo dell’Usl Tiziano Zenere e quello ai Servizi sociali Salvatore Barra. Questi si è espresso, a margine, su una proposta oggetto di un ordine del giorno approvato all’unanimità: creare una medicina di gruppo integrata nell’edificio di via Fincato che già ospita il servizio sanitario di continuità assistenziale. «Siamo favorevoli, a patto che i medici diano un sostegno per i lavori da fare» ha detto Barra.
Il Corriere del Veneto – 8 febbraio 2017