Montecchio Precalcino. Giornata movimentata nella frazione di Levà. Esercitazione a sorpresa voluta dall’Ulss con tanto di ordinanza falsa del sindaco sulla presenza di una persona infetta in paese
Un caso di febbre dengue a Montecchio Precalcino ha fatto scattare la procedura di emergenza sanitaria in paese. Tecnici dell’Ulss, protezione civile, addetti comunali e polizia locale sono entrati in azione circoscrivendo la zona di possibile contagio e provvedendo ad interventi di disinfestazione delle abitazioni. Il pericolo è stato comunque arginato in fretta e non ci sono state conseguenze per la popolazione. Anche perché si è trattato solo di un’esercitazione, la prima del genere promossa dall’azienda sanitaria locale. L’allarme, fittizio, è scattato l’altro pomeriggio, quando all’ufficio segreteria del comune è arrivata via fax la segnalazione da parte dell’Ulss di un “caso accertato” di febbre dengue, una malattia tropicale che si trasmette attraverso la puntura della zanzara tigre, e la richiesta di convocazione urgente dell’unità di crisi. Alle 16 si erano già riuniti per studiare il piano di azione il sindaco Imerio Borriero, l’assessore Ampelio Martini, un tecnico dell’ufficio ecologia, gli addetti alla disinfestazione, il responsabile della protezione civile, un rappresentante della polizia locale e i tecnici dell’Ulss. Le prime mosse sono state l’emissione di un’ordinanza del sindaco, che autorizzava lo svolgimento delle operazioni di bonifica dalla zanzara tigre nelle abitazioni, e l’affissione di un avviso lungo le vie interessate dall’operazione. Visto che la persona “infetta” era stata individuata in una casa di via Masieroni, a Levà, si è deciso di indicare come zona di allerta l’area compresa in un raggio di 200 metri, nella quale sono rientrate circa 60 abitazioni. Già dall’altra sera dunque molte famiglie, all’oscuro dell’esercitazione, si sono imbattute in questi avvisi appesi lungo le strade e hanno iniziato a telefonare in comune per avere informazioni. Considerato il modo in cui si trasmette la malattia, come obiettivi primari dell’intervento sono state indicate la rimozione di tutti i contenitori di acqua stagnante – ambienti ottimali per la riproduzione della zanzara tigre – e la bonifica dei tombini con delle pastiglie. L’intervento operativo è scattato ieri mattina, alle 8.30. I tecnici del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Ulss 4 Luca Terzo e Franco Santacaterina, assieme all’assistente sanitaria Maddalena Berti, hanno incontrato una ventina di volontari della protezione civile e di altri gruppi locali; due agenti della polizia locale e il tecnico della ditta di disinfestazione. I due esperti dell’azienda sanitaria prima hanno spiegato ai volontari come agire e poi hanno distribuito mascherine, guanti in lattice e pastiglie per la bonifica. Il primo intervento è stato eseguito proprio nella casa della persona “malata”, con la rimozione dell’acqua da sottovasi e altri contenitore. Poi, a sorpresa, sono state visitate e bonificate altre due abitazioni. «Le esercitazioni sono fondamentali – ha commentato a fine lavori il tecnico Terzo – perché ci permettono di perfezionare il sistema di azione. In caso di emergenza bisogna infatti intervenire in modo tempestivo e organizzato. Ringraziamo tutti i volontari che hanno collaborato».
Alessia Zorzan – Il Giornale di Vicenza – 22 aprile 2012