Irene (la poliziotta) ed Helly (il cane): sono la squadra anti-veleno vicentina, che si addestra per salvare i lupi. Un’agente della polizia provinciale di Vicenza e il suo Labrador Retriever di quasi due anni sono nel gruppo veneto che si sta formando per proteggere i grandi carnivori ritornati sulle Alpi.
L’obiettivo, al termine dell’addestramento, è andare a scovare i bocconi avvelenati messi come esca da chi vuole eliminare il pericolo che questi animali rappresentano per il bestiame d’allevamento negli alpeggi. Il tutto nasce all’interno del progetto «Life Wolfalps» cofinanziato dall’Unione europea, di cui fa parte anche la Regione, che ha tra le aree di intervento e protezione il parco della Lessinia, dove è stabile un branco di lupi. Tra le attività c’è la salvaguardia della specie, che passa anche per la riduzione del rischio dell’uccisione del lupo o degli altri carnivori da parte dell’uomo. A fine marzo in Val di Non, in Trentino, è stato trovato morto un orso, con il sospetto che sia stato avvelenato da una polpetta. Per evitare altri casi si sta preparando in Veneto un piccolo gruppo cinofilo anti-veleno a cui partecipano agenti e cani di Vicenza, Belluno e Treviso. «Ci troviamo due volte al mese per la formazione a Crespano del Grappa — spiega Irene Dal Cason, della polizia provinciale di Vicenza — io porto Helly. L’addestramento è lungo, bisogna insegnare al cane a riconoscere l’odore dei veleni, a non mangiare il boccone avvelenato ma a segnalarlo».
E si abitua il cane a queste azioni gratificandolo con un premio: una coccola o delle crocchette. Al momento non sono previste uscite per la squadra anti-veleno, che deve prima terminare la formazione biennale. Continua invece il monitoraggio regionale dei grandi carnivori, dei lupi in particolare. Gli avvistamenti non mancano, anche perché a trarre in inganno è la presenza del cane-lupo cecoslovacco del tutto simile ad un lupo. In una conferenza organizzata dal Wwf la settimana scorsa a Vicenza, Sonia Calderola, referente della Regione per il progetto «Life Wolfalps», ha smentito che i cinque lupi visti da una donna nel suo giardino ad Enego durante l’inverno lo siano davvero.
La Regione sta poi verificando un’altra segnalazione arrivata sempre dall’Altopiano di Asiago, riguardante la predazione di un muflone. Gli esperti hanno prelevato campioni di feci trovate vicino all’animale e sono ora in corso le analisi per capire se a colpirlo sia stato un lupo di passaggio.
Elfrida Ragazzo – Il Corriere del Veneto – 26 maggio 2015