Torri di Quartesolo. Episodio sconcertante nel fast food al centro commerciale Piramidi. «Possiamo solo confezionare la pietanza con il pane fornito dal cliente», ma non garantiscono che non ci siano contaminazioni
Doveva essere una sorta di premio dopo una mattinata all’ospedale, invece da McDonald’s, alle Piramidi di Torri, è diventato un boccone indigesto. Sì, perché oltre a non avere ancora nei menu dei panini per celiaci, la nota catena offre ai propri clienti la possibilità di confezionare il panino con pane senza glutine fornito dai clienti stessi, senza tuttavia garantire al 100% l’assenza di contaminazioni, tanto che si chiede di firmare una liberatoria. Quando una mamma ha chiesto di poter far consumare alla figlia, celiaca, un panino portato da casa, mentre stava pagando i due menù che aveva appena chiesto per sé e l’altro figlio e la bibita per la ragazza, si è sentita rispondere che non era possibile.
«Ero convinta che avessero capito male – racconta la donna (di cui non scriviamo il nome per tutelare la figlia minorenne) – e invece mi hanno detto che, se volevo, potevo fornire il pane, e avrebbero provveduto a imbottirlo. Ho fatto presente che non sapevo dell’esistenza di questo servizio e per questo avevo portato il panino da casa. Ho chiesto anche se potevano garantire che non c’è contaminazione, visto che parliamo di un locale che propone soprattutto panini».
«La cassiera ha chiamato il responsabile – aggiunge – ma non ha voluto sentir ragioni. Visto che non avevo ancora pagato, nonostante panini e bibite fossero già pronti nei vassoi, ho detto: allora non prendo niente, e ho girato i tacchi. Non stavo chiedendo di usufruire di una struttura per mangiare cose nostre. Ho solo chiesto un’eccezione per motivi di salute». «Ho deciso di denunciare l’episodio – conclude – dopo che mia figlia ha detto: per la prima volta mi sono sentita in colpa per essere celiaca. In quel momento c’era un po’ di gente e non mi andava di fare una scenata, ma è giusto che si sappia». «Spiace se il servizio e la cortesia non sono stati all’altezza dei nostri standard – si scusa Paolo Mereghetti, responsabile della comunicazione di McDonald’s – Purtroppo non siamo ancora in grado di dare una risposta completa ai celiaci, che sono sempre più numerosi. Per ora possiamo offrire solo le insalate e qualche gelato, ma stiamo lavorando per trovare una soluzione, anche se non è facile perché per garantire l’assenza di contaminazioni bisognerebbe avere spazi dedicati e le cucine sono sempre molto piccole».
«In nessun ristorante – ricorda – è consentito consumare cibo portato da casa. Mi spiace per l’accaduto, si sarebbe potuto gestire l’episodio in maniera diversa». «Non posso rimproverare un mio dipendente perché ha rispettato le regole – aggiunge Mario Ruozi, licenziatario per Vicenza – Io avrei potuto agire diversamente, perché me ne sarei assunto la responsabilità. Contatterò la famiglia, li inviterò a visitare le nostre cucine, spiegherò loro tutto quello che stiamo facendo per la celiachia e offrirò loro il pranzo». Sperando che quel boccone sia meno amaro.
Marialuisa Duso – IL Giornale di Vicenza – 21 luglio 2012