A Campo Marzo sono stati trovati alcuni esemplari nel corso di un sopralluogo ordinato dal Comune Al via le azioni di prevenzione: si pensa ai tacchini
La premessa è d’obbligo: niente paura, non c’è alcuna invasione. I segnali però sono inequivocabili: anche in città sono arrivate le cavallette. Il campanello d’allarme è suonato negli uffici del settore ambiente, dopo che anche a Vicenza sono stati avvistati alcuni esemplari. Non sparsi in qualche campo della periferia, ma a Campo Marzo, a pochi chilometri di distanza dalla dorsale dei Colli Berici e a due passi dal centro storico.
IL CONTROPIEDE. Tutto è cominciato qualche giorno fa, quando palazzo Trissino ha deciso di anticipare i tempi e capire se anche il capoluogo era stato toccato dall’invasione di insetti che ha devastato i campi del Basso Vicentino. «Abbiamo voluto effettuare un sopralluogo – commenta Antonio Dalla Pozza, assessore con delega all’ambiente – per capire se qualche esemplare era arrivato anche in città». Una mossa in contropiede, quella del Comune, che in effetti ha dato i risultati ipotizzati.
IL RITROVAMENTO. L’amministrazione ha deciso di affidarsi a due esperti. Un tecnico di casa, Fabio Cestonaro, e Antonio Dal Lago, conservatore del museo naturalistico di Santa Corona, che da oltre un anno si occupa di monitorare il fenomeno delle cavallette. «La ricerca si è concentrata subito a Campo Marzo – racconta l’assessore – poiché è un parco e perché si trova in prossimità della dorsale; in poco meno di un quarto d’ora hanno trovato sei cavallette: quattro femmine e due maschi». Non solo, altri esemplari sono stati avvistati anche al parco della Pace.
LE PREOCCUPAZIONI. I numeri, al momento non paragonabili al fenomeno che è iniziato nel Basso vicentino, non devono ingannare. Sei cavallette non sono di certo un’invasione. Ma a mettere in allerta il Comune sono i possibili sviluppi. «Il fatto che siano state trovate quattro femmine e due maschi – assicura Dalla Pozza – è significativo, perché la riproduzione di questi insetti è molto rapida». A preoccupare quindi non è la stagione attuale («Ormai è terminata») ma la prossima. «In primavera – continua l’assessore – si corre il rischio di trovare l’invasione qui da noi. Certo, poi ci potranno essere molti fattori, ad esempio un inverno molto freddo in grado di dimezzare gli esemplari, ma è arrivato il momento di prevenire. Altrimenti ci troveremo con una situazione difficile da controllare nel 2014».
Il Giornale di Vicenza – 23 agosto 2013