IL CASO. Giro di vite della polizia provinciale dopo la mezza dozzina di casi da inizio mese nella stagione delle nascite. Previste sanzioni di mille euro Gli agricoltori devono verificare che non ci siano animali nascosti prima di tagliare l’erba nei campi
I caprioli appena nati cercano rifugio tra l’erba alta, ma spesso finiscono tra gli ingranaggi dei mezzi agricoli utilizzati per lo sfalcio. Dall’inizio di maggio è già successa una mezza dozzina di episodi del genere. Lo scorso anno era stata scoperta una quindicina di casi: tutti a maggio, quando vengono abitualmente alla luce i “bambi” frutto della stagione dell’amore. Per questo, la polizia provinciale ha intensificato i servizi di controllo con pattuglie che perlustrano la Valle dell’Agno.
La fascia sotto controllo, storicamente interessata da questo fenomeno, è quella di Novale alta e della zona dello Zovo, del Mucchione, di contrada Cecchetti e di contrada Fornari. In quest’ultima è stata allestita anche una “nursery”, cioè una sorta di luogo di assistenza per i bambi falciati ma trovati fortunatamente ancora vivi.
I caprioli appena nati vengono ben nascosti dalle madri, che li riparano in mezzo all’erba alta per celarli da sguardi indiscreti dell’uomo ma soprattutto per evitare che siano sbranati dai predatori. Per questo, gli agricoltori che procedono allo sfalcio devono prima accertarsi che non ci siano animali così da evitare inutili uccisioni e anche contravvenzioni salate.
«L’obiettivo – spiegano i responsabili di zona della polizia provinciale, che hanno avviato una serie di controlli nella parte alta della Valle dell’Agno, più soggetta al fenomeno – è limitare l’annuale carneficina. Per ogni informazione e per richieste d’emergenza, resta sempre attivo il numero di pronto intervento della centrale operativa (348.7912700) che allerta le pattuglie».
Giornale di Vicenza – 20 maggio 2012