«Sono pronti decine di Rambo senza regole armati di carabina» La replica degli agenti : «Solo due cacciatori abilitati per legge»
Botta e risposta tra animalisti e Polizia provinciale sul destino dei cinghiali di Altavilla. «Decine di Rambo sono pronti a cacciare i cinghiali nei boschi» attaccano i primi. «Macché Rambo, abbiamo autorizzato due persone e solo una per ora è uscita» replicano gli agenti. Accende la polemica, dunque, l’eliminazione dei cinghiali presenti sulle colline del paese decisa dalla polizia provinciale, dopo l’allarme del sindaco Catagini, che gli ungulati se li era visti addirittura arrivare in giardino.
Il Coordinamento protezionista vicentino, in un comunicato diffuso dal portavoce Renzo Rizzi, spiega che «il sindaco di Altavilla, preoccupato per la presenza degli ungulati, ha chiesto l’intervento della polizia provinciale per cacciare gli animali. La Provincia, dunque, ha mandato squadre di cacciatori – gli ormai sinistramente famosi “operatori autorizzati”- armati di carabine di precisione, con gittata che può superare i mille metri, che sono pronti ad uccidere in ogni modo e senza regole». Aggiunge il Coordinamento: «Il sindaco è caduto nel giochino di questi personaggi. Per risolvere il problema vieti la caccia nel Comune». L’accusa riguarda anche «alcune delibere infauste emanate dal solerte assessore-cacciatore Marcello Spigolon, che hanno creato le condizioni per esasperare questa situazione. Come quella che prevede che i cacciatori di cinghiali, quale rimborso per la loro attività, possano prendersi gli animali abbattuti».
Alla base del problema, secondo i protezionisti, c’è il fatto che gli stessi cacciatori liberino gli animali. Una circostanza confermata dal comandante della polizia provinciale Claudio Meggiolaro, che aveva spiegato che proprio per questo motivo tali ungulati non sono cacciabili in Veneto. La presenza di “autorizzati” rischia però di essere un cavallo di troia. «Non è vero che ci siano squadre di cacciatori in giro per Altavilla a sparare ai cinghiali – spiega Meggiolaro -, perché in quella zona porteremo delle trappole e non ci saranno più di una o due persone appostate, in punti da noi individuati, in attesa degli animali.
I cacciatori abilitati, previsti per legge, sono persone che hanno sostenuto un corso e un esame. Per ora è andata solo una persona insieme ai nostri agenti». Aggiunge: «Battute ne sono state fatte, ma nel Bassanese e in inverno.
Il rischio che tra chi controlla ci sia qualcuno che ha liberato i cinghiali esiste, ma i nostri agenti non possono fare tutto.
Se i protezionisti vogliono andare loro a catturarli ci tolgono un problema».”
Il Giornale di Vicenza – 18 aprile 2012