Sfiorata la precettazione, poi si è trovata una soluzione provvisoria. Al San Bortolo si stava quasi preparando il cartello “ospedale chiuso per ferie”. Una nota spedita un paio di settimane fa dal primario di anestesia e rianimazione Raffaele Bonato ai primari di tutti i reparti chirurgici ha fatto temere il peggio.
I servizi da fare e il numero degli anestesisti che si assottiglia da Natale all’Epifania – scriveva Bonato – impediscono di effettuare interventi programmati dal 23 dicembre al 6 gennaio. Una bomba. Fatte salve le urgenze che non si mettono mai in discussione, si sarebbero dovute azzerare le liste operatorie costringendo a rinviare decine di interventi con pazienti in attesa da mesi.
La mail ha, ovviamente, provocato reazioni a catena. In fibrillazione il direttore sanitario Francesco Buonocore e il direttore medico Ennio Cardone. Arrabbiati i chirurghi, che non sopportano più di essere condizionati: «Ormai, con questa riduzione di sedute siamo inattivi quasi quattro mesi all’anno, da metà giugno a settembre. Ora si taglia anche a fine anno». Fermi sulle loro posizioni gli anestesisti, che da mesi sono sul piede di guerra nei confronti dell’Amministrazione per una serie di rivendicazioni sindacali tuttora aperte e che da novembre si sono imposti di osservare rigorosamente le 38 ore settimanali previste dal contratto.
Così ci sono state un paio di riunioni di fuoco fra Buonocore, Cardone e Bonato, in cui si è arrivati a parlare, extrema ratio, anche di precettazione degli anestesisti. Poi, però, il vento è girato e si è scesi a più miti consigli. La direzione ha aperto le porte. Gli anestesisti si sono dimostrati meno rigidi. E c’è stata una mediazione, anche se la vertenza non si chiude, e il malessere degli anestesisti resta. «L’Amministrazione – spiega Paolo Gennaro, segretario aziendale dell’Aaroi, il sindacato degli anestesisti e rianimatori ospedalieri – ci ha dato la programmazione dell’attività per il 2014, una cosa che chiedevamo da tempo, e noi ci siamo ammorbiditi».
La decisione è stata di dimezzare le sedute, un po’ come negli anni scorsi. Nel periodo delle feste natalizie se ne faranno 31. Il maggior numero, cinque, lo avrà l’ortopedia. Tre, ciascuna, ne avranno chirurgia generale, cardiochirurgia, neurochirurgia, ginecologia. Due, rispettivamente, chirurgia plastica, chirurgia maxillo-facciale, chirurgia vascolare, otorino, pediatria. La querelle però continua. Lo ammette lo stesso Gennaro: «Stiamo trattando. Siamo a metà strada. Non abbiamo ancora risposte sull’organizzazione, sulla copertura delle risorse». Ora, cioè, gli oltre 70 anestesisti del San Bortolo conoscono i carichi di lavoro per il 2014 ma chiedono altre certezze.
Il Giornale di Vicenza – 15 dicembre 2013