Orme e sagome in rapido movimento in mezzo alla natura posenate: che siano i lupi? A chiederselo sono ormai in parecchi nel piccolo paese montano, dove da qualche tempo si sono moltiplicate le segnalazioni relative a presunti avvistamenti di lupi, anche con rinvenimento di impronte nel terreno o nella neve.
L’altro giorno, come nelle favole classiche, si è poi verifìcato un attacco ad un agnello, praticamente sbranato dal suo tradizionale nemico naturale. «In effetti le voci stanno circolando da un po’ – conferma il sindaco Andrea Cecchellero -. Si tratta soprattutto di rilevamenti di tracce in varie contrade, qualcuno ha affermato di averne anche visto qualcuno, ma per ora non abbiamo avuto riscontri effettivi e comprovati da esperti». Tra gli awistatori c’è anche II sindaco: «Le voci circolano ma non abbiamo sinora certezze» Ilguardiacaccia: «È possibile che arrivino dal branco in Lessinia» l’assessore Roberto Lorenzato, che ha pubblicato sui social netwoork alcune foto di impronte sulla neve, scattate nei giorni scorsi durante un’escursione in zona tra Bocchetta Campiglia, colle Xomo e contra Zamboni. E’ possibilista il guardiacaccia, scrittore e naturalista Giancarlo Ferron, che spiega come possa trattarsi di un esemplare proveniente dalla Lessinia. «Il branco che attualmente si trova in quella zona è composto da undici esemplari, ma in questa stagione alcuni giovani ormai maturi possono staccarsi e allontanarsi per formarne di nuovi. Dove si disperderanno è difficile stabilirlo, ma non è da escludere che possano arrivare a Posina. Basti pensare che il gruppo della Lessinia si è formato grazie ali’ incontro tra due lupi provenienti uno (Slave) dalla Slovenia e l’altra (Giulietta) dagli Appennini. Le segnalazioni non sono da deridere, ma nemmeno da prendere come oro colato. Vanno fatte le giuste verifiche e valutazioni». Anche per quanto riguarda la presenza di tracce, l’attribuzione non appare così sconta ta perché «le orme di un grosso cane – aggiunge Ferron – sono quasi identiche a quelle di lupo. Le differenze, come ad esempioidue polpastrelli centrali quasi uniti nelle zampe dei lupi, sono visibili solo se le impronte sono perfette. Per capire di quale specie si tratta, si potrebbe analizzare anche l’andamento delle piste sul terreno, ma bisognerebbe seguirle per chilometri». Nei giorni scorsi i Comuni di Crespadoro e Altissimo nella Valchiampo, confinante con la Lessinia, hanno espresso i loro timori sulla presenza dei lupi e sulla loro potenziale attività predatoria, chiedendo alla Regione Veneto di uscire dal progetto di reinserimento “LifeWolfAIps”. I lupi erano scomparsi dalla zona alpina un secolo fa e, come spiegato dalla Regione, solo dagli ’90 è ricominciato un lento e graduale ripopolamento, partendo dal lato occidentale e francese, sino a raggiungere oggi gli oltre trenta branchi stabili. In Lessinia si sono insediati nel 2012 ed ormai gli esemplari più giovani sono pronti per colonizzare nuovi territori, spostandosi anche di centinaia di chilometri. Presenze di lupi sono state segnalate anche in Trentino, Friuli e qualche anno fa nel territorio recoarese.
Il Giornale di Vicenza – 8 gennaio 2015