Con 259 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astenuti, il Senato ha approvato in via definitiva il decreto legge recante disposizioni urgenti in materia sanitaria (Ddl n. 298-B), cioè le norme per le cure con cellule staminali e la proroga al 1° aprile 2014 della chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari.
Il Ddl di conversione del decreto Balduzzi è diventato quindi la prima legge della XVII Legislatura, a 68 giorni dall’insediamento delle Camere.
Con l’ok al testo si consente ai pazienti che abbiano già iniziato le terapie con il metodo Stamina di continuarle e si prevede l’avvio di una sperimentazione di 18 mesi – per la quale vengono stanziati fino a 3 milioni di euro – promossa dal ministero avvalendosi di Aifa, Centro nazionale trapianti e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, con il “paletto” della sicurezza dei pazienti nella preparazione delle linee
cellulari.
Dopo la discussione generale, svoltasi nella seduta pomeridiana di ieri, sono intervenuti oggi in replica la relatrice, senatrice De Biasi (Pd), e il ministro della salute Beatrice Lorenzin, che hanno espresso «apprezzamento» per l’equilibrio raggiunto nel testo tra la libertà di cura e la fondatezza della ricerca scientifica, la continuità terapeutica e il rigore della sperimentazione.
«Siamo disponibili alla sperimentazione – ha commentato il fondatore del metodo Davide Vannoni – ovviamente se viene mantenuto quello che è stato detto alla Camera, e cioè che Stamina potrà mettere i necessari paletti perché la metodica non venga cambiata. Ci saranno tutta una serie di indicazioni e di valutazioni che raccoglieremo dal ministero della Salute e che proporremo noi nell’ottica di trovare un punto di accordo nel quadro della legge approvata». Vannoni ha espresso però «rammarico» perché «il testo che è diventato legge, al contrario di quello che era stato
votato all’unanimità dal Senato inizialmente, risponde più all’interesse della comunità scientifica italiana e della burocrazia e non assolutamente alle esigenze dei pazienti».
L’Aula del Senato ha accolto due ordini del giorno, relativi rispettivamente alla sperimentazione e agli Opg. Quest’ultimo – firmataria la senatrice Mattesin (Pd) e altri – impegna il Governo a verificare che le Regioni garantiscano il rientro nei territori di provenienza di tutti gli internati negli ospedali psichiatrici giudiziari e adottino misure concrete per il potenziamento dei Dipartimenti di salute mentale.
Il primo ordine del giorno, a firma della senatrice Nerina Dirindin (capogruppo Pd in commissione Sanità) e sottoscritto anche dal Gruppo della Lega Nord, impegna il governo a recepire la normativa europea sui medicinali per terapie avanzate. Il mancato adeguamento alle norme comunitarie, infatti, è all’origine del contenzioso giudiziario sulle attività terapeutiche per pazienti affetti da patologie neurodegenerative. Duro il giudizio complessivo espresso da Dirindin: malgrado il voto positivo al decreto Balduzzi, la senatrice rileva «lacune, totali, parziali e perduranti da parte delle amministrazioni centrali e regionali, delle aziende sanitarie e dell’Agenzia del farmaco, che vanno assolutamente censurate perchè segnano nel dolore la vita stessa delle persone. Siamo fiduciosi che anche attraverso gli ordini del giorno accolti dal governo si vigili per evitare ulteriori interventi normativi da parte del Parlamento e che si rendano efficaci e non più prorogabili quelli che riguardano la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari prevista per il 2014. Così come è importante che si vigili sulla sperimentazione del metodo Stamina perchè avvenga garantendo il livello scientifico e l’assoluta tutela dei pazienti senza dimenticare che il finanziamento previsto è sottratto al Ssn che, già gravato dalle ristrettezze di questi ultimi anni, non riesce più a mantenere i livelli essenziali di assistenza».
«Ci auguriamo che gli sforzi nel trovare le risorse e nel dare tempi certi siano riconosciuti e che Stamina, nonostante tante provocazioni, inizi la sperimentazione rispettando la legge», ha commentato il sottosegretario alla Salute Paolo Fadda. Per far partire i test sul metodo Stamina «ora – ha aggiunto – il ministero dovrà predisporre le regole», poi la parola passerà all’Istituto superiore di sanità cui la legge affida il coordinamento. «Noi vigileremo, anche con l’Osservatorio, ma adesso – ha concluso Fadda – questa vicenda diventa un fatto di scienza, come era negli obiettivi iniziali». Quanto agli Opg, Fadda ha ricordato la necessità di «mettere in condizione il sistema delle Regioni perchè si chiuda la grande vergogna additata anche a livello internazionale degli ospedali psichiatrici giudiziari».
Cautela dagli Spedali Civili di Brescia, dove fino a oggi ha operato il team di Stamina Foundation: «Aspettiamo di vedere l’iter, i criteri e le modalità di applicazione del decreto per esprimere una nostra posizione».
22 maggio 2013 – Sole sanità