Via libera della Commissione Europea alla riduzione della taglia minima delle vongole di mare da 25 a 22 millimetri. La taglia minima è la misura al di sotto della quale il prodotto non può essere pescato o commercializzato legalmente. Un provvedimento già annunciato a giugno e la cui imminente adozione era stata anticipata lunedì dal sottosegretario Giuseppe Castiglione.
Un provvedimento anche molto atteso dalle marinerie che lo chiedevano da anni, anche attraverso manifestazioni e visite a Bruxelles che hanno visto l’impegno, in prima persona, del presidente del Cogevo di Chioggia, Michele Boscolo Marchi e la collaborazione concorde (una volta tanto) di tre parlamentari europei: la ligure Renata Briano (Pd), il veneto Remo Sernagiotto (Conservatori e Riformisti) e il romagnolo Marco Affronte (M5S). Il provvedimento adottato (in burocratese si chiama “atto delegato”) prevede una sperimentazione di tre anni con la nuova misura della taglia minima, ma anche una sorveglianza, da parte degli enti di ricerca, sulla consistenza, nel tempo, degli stock di vongole di mare che dovranno conservare la capacità riproduttiva necessaria alla sopravvivenza della specie.
A giugno c’era stato un passaggio “tecnico” positivo che aveva aperto le porte a quello “politico”, di cui stiamo parlando, che, però, non è ancora l’ultima tappa. Questa, infatti, toccherà al Parlamento Europeo che, dopo aver ricevuto l’atto delegato della Commissione, avrà 60 giorni di tempo per eventuali osservazioni. Dunque i prossimi due mesi, circa, saranno cruciali per l’avvio operativo della nuova taglia minima dal primo gennaio 2017. Il rischio, sia pure blando, di uno slittamento dei termini è legato proprio alle eventuali osservazioni che qualche parlamentare potrebbe presentare nelle prossime settimane.
La Nuova Venezia – 14 ottobre 2016