Sì dell’Aula del Senato alla legge sulla biodiversità agraria e alimentare con 211 sì, nessun voto contrario e 4 astenuti. Il testo torna alla Camera per l’approvazione definitiva. Il provvedimento istituisce l’Anagrafe, la Rete, il Portale nazionale e il Comitato permanente, che costituiscono il sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare.
Sì al disegno di legge che tutela e valorizza le eccellenze italiane. Ora torna alla Camera. Fasiolo (Pd): “Il provvedimento rafforzerà agroalimentare italiano”. Tarquinio: “Ora il governo dia seguito agli obiettivi del programma”
APPROVATO dall’Aula di Palazzo Madama il disegno di legge sulla biodiversità agraria e alimentare con 211 voti favorevoli e 4 astenuti. Il testo torna ora alla Camera per l’approvazione definitiva. Il provvedimento istituisce l’Anagrafe, la Rete, il Portale nazionale e il Comitato permanente, che costituiscono il sistema nazionale di tutela e di valorizzazione dell’agricoltura sostenibile.
Il testo adotta un approccio sistematico che coinvolge tutti i passaggi della filiera dalla ricerca, alla conservazione, alla distribuzione. Il programma, inoltre, sostiene la lotta ai cambiamenti climatici intervenendo sulla pratica della deforestazione selvaggia.
La senatrice Leana Pignedoli (Pd), relatrice del provvedimento, ha sottolineato che quella della biodiversità è una questione vitale anche per le prossime generazioni e che “l’obiettivo del ddl, è quello di dettare una normativa quadro che integri e metta a sistema la legislazione regionale, gli indirizzi di carattere internazionale e l’ordinamento nazionale nella materia”.
Per la senatrice del Pd Laura Fasiolo “il decreto ha profonde motivazioni legate al ruolo dell’agroalimentare, anche dal punto di vista economico, nel nostro Paese. E’ un ulteriore e fondamentale passo per rendere ancora più forte l’eccellenza agroalimentare, valorizzando il prestigio del Made in Italy”.
“Esprimo il mio apprezzamento e quello del mio gruppo sul disegno di legge”, ha detto il senatore dei conservatori e riformisti, Lucio Tarquinio. “Ma mi rivolgo in quest’aula al viceministro Andrea Olivero e per suo tramite a tutto il Governo, chiedendo di dare seguito nei fatti a quelli che sono gli obiettivi condivisi di questo provvedimento”. Da anni due strutture di eccellenza dell’agricoltura italiana, come l’Ovile nazionale di Foggia e la Banca del germoplasma del Cnr di Bari, sono a rischio chiusura a causa del continuo taglio di fondi “Si tratta di due centri di valore e importanza europei, una vera ricchezza, che non possiamo permetterci di perdere”, continua Tarquinio.
“La biodiversità italiana continuerà ad essere costantemente aggredita, invito il viceministro a fare uno sforzo per tutelarla davvero”, ha affermato il senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà Giovanni Mauro. “Dobbiamo infatti valutare il peso che avranno i trattati internazionali sull’attività degli agricoltori che continueranno a trovare prodotti provenienti dall’estero ad un prezzo più basso”, ha aggiunto riferendosi al caso del pomodoro pachino della Sicilia sostituito da quello della Tunisia.
Sul disegno di legge interviene anche il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina: “L’Italia possiede un patrimonio unico di biodiversità, che rappresenta un valore non solo da difendere ma anche da valorizzare. La legge sulla tutela della biodiversità rappresenta un passo fondamentale in questo senso: l’obiettivo è quello di salvaguardare la distintività delle nostre ricchezze naturali, vegetali e animali. Con questo provvedimento, infatti, riconosciamo il ruolo attivo che gli agricoltori svolgono come custodi del paesaggio e della biodiversità, per la conservazione dei nostri territori”.
Repubblica – 22 ottobre