Via libera definitivo del Senato al decreto legge milleproroghe. La pubblicazione del decreto in gazzetta Ufficiale oggi, dopo la firma del Capo dello Stato
L’aula di palazzo Madama ha approvato il provvedimento, senza modifiche rispetto al testo del maxiemendamento sul quale il Governo ha incassato la fiducia della Camera, con159 voti favorevoli, 126 contrari e 2 astenuti.
In mattinata il milleproroghe aveva ottenuto il sì senza modifiche anche delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato. In Aula bocciate tutte e 25 le proposte di modifiche e le due questioni pregiudiziali di costituzionalità poste da Pd e Idv.
Accolti tre ordini del giorno
Nel corso dell’esame delle Commissioni sono stati accolti dal Governo tre ordini del giorno sull’anatocismo, sugli incroci stampa-tv e su Poste Italiane che dovrà essere il soggetto deputato all’attuazione della Banca del Mezzogiorno. Soddisfatto il Pd per l’ok all’ordine del giorno che impegna il governo a prendere le opportune iniziative normative per portare al 31 dicembre 2011 il divieto di incrocio stampa-televisione. «È un successo del Pd – sottolineano i senatori Vincenzo Vita e Giovanni Legnini – che ha posto da tempo l’allucinante incongruenza di un presidente del consiglio che può decidere con un semplice atto amministrativo, come recita il milleproroghe, dopo il 31 di marzo, se dare l’assalto o meno a Via Solferino. Ora, il pericolo non è rientrato ma l’attenzione pubblica sull’argomento è più vigile».
In arrivo una circolare interpretativa sull’anatocismo
Sull’anotocismo invece il governo si é impegnato a chiarire, con provvedimento di natura interpretativa, ossia con una circolare, la portata della norma secondo cui «in ogni caso non si fa luogo alla restituzione di importi già versati alla data di entrata in vigore della legge di conversione» del decreto. Questa disposizione va intesa nel senso che «i correntisti non sono tenuti a restituire alla banca importi che le medesime banche hanno già versato agli stessi correntisti alla data di entrata in vigore della legge di conversione» del decreto. Inoltre, la circolare, spiega il Governo, chiarirà che «la banca é tenuta a versare al correntista quanto dalla stessa banca dovuto per effetto di sentenza passata in giudicato prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, sebbene la stessa sentenza non sia stata ancora eseguita dalla banca medesima».
26 febbraio 2011 – ilsole24ore.com