E’ fatta. Con l’ok di Abi e aziende. Questa mattina alle 12 verranno firmati i 4 decreti che sbloccano i crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. E che daranno ossigeno al sistema visto che in ballo ci sono circa 70 miliardi «congelati».
Accanto ai provvedimenti che saranno varati dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera, che ha voluto dare una accelerata decisiva e a cui va il merito di aver sbloccato la partita, arriverà la sigla del protocollo con l’Abi, architrave fondamentale per anticipare alle aziende quanto dovuto dalle amministrazioni centrali e periferiche. Che, come anticipato dal Messaggero, avranno l’obbligo di certificare i crediti scaduti entro 60 giorni. Se non lo faranno interverrà un commissario ad acta. La novità più importante riguarda proprio le compensazioni crediti-debiti.
Le organizzazioni imprenditoriali, in particolare Cna e Cacartigiani e Confindustria, hanno ottenuto in queste ore un’estensione corposa, molto significativa. Si potranno compensare cioè non solo i tributi erariali e locali, ma anche i contributi (Inps e Inail) fino alla data del 30 aprile. Un modo per semplificare la vita delle aziende strette nella morsa della crisi. Adesso il governo, che illustrerà nei dettagli quella che considera un’operazione decisiva per favorire la crescita, conta sulla rapidità degli enti locali. Stessa prontezza che è richiesta al sistema bancario, chiamato, in una fase complessa, a rimettere in moto la voglia di intraprendere di migliaia di aziende, piccole, medie e grandi. Da scogliere soprattutto il nodo delle Regioni con i conti in rosso, Lazio e Campania, che potranno certificare i crediti scaduti ma non indicare la data in cui intendono ripagarli. Passera e Monti sperano di riuscire a sbloccare circa 20 miliardi in questi mesi, ma molto dipenderà dalla buona volontà degli enti locali, chiamati a comprimere al massimo i tempi.
Il Messaggero – 22 maggio 2012