La Camera ha dato il via libera definitivo alla proposta di legge che riguarda l’aumento del contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionale iscritti in albi ed elenchi.
Il contributo delle casse di previdenza dei professionisti che calcolano le pensioni con il sistema contributivo potrà essere incrementato fino al 5 per cento.
Possibilità di destinare il contributo integrativo all’incremento dei montanti individuali
Viene poi posto un limite sia nel minimo che nel massimo di richiesta sul contributo integrativo sul volume d’affari, che non potrà superare il 5% e non potrà essere inferiore al 2 per cento. Per migliorare i trattamenti pensionistici degli iscritti alle casse o enti previdenziali che adottano il sistema contributivo, è riconosciuta la facoltà di destinare parte del contributo integrativo all’incremento dei montanti individuali.
La novità interessa anche commercialisti e ragionieri
Attualmente il contributo integrativo è fermo al 2% per le Casse di previdenza nate con il decreto legislativo 103/1996. In particolare si tratta degli enti di agrotecnici, biologi, infermieri, periti agrari, periti industriali, agronomi e forestali, attuari, geologi, chimici e psicologi. La novità interessa, però, anche le Casse di dottori commercialisti e ragionieri, che applicano un integrativo al 4%, essendosi convertite al calcolo contributivo. «Si conclude positivamente l’iter di un provvedimento lungamente atteso, – ha sottolineato il sottosegretario al Lavoro, Luca Bellotti – che rappresenta una concreta misura di sostegno in favore delle categorie di professionisti e lavoratori interessati che con l’elevazione fino al 5% del contributo integrativo avranno la possibilità di garantirsi una pensione più congrua».
Ilsole24ore.com – 15 giugno 2011