Il premier Matteo Renzi ha esultato su Twitter pochi minuti dopo il «sì» definitivo del Senato: «Provvedimenti attesi da decenni diventano leggi. Oggi sui reati ambientali è proprio #lavoltabuona». Era da vent’anni che in Italia si cercava di fare una legge che punisse in maniera specifica i reati ambientali. E ora siamo davanti a una rivoluzione del diritto.
Ieri è arrivato il disco verde definitivo, in serata: 170 i «sì», 20 i «no», 21 gli astenuti. La nuova legge introduce cinque nuovi reati: il disastro ambientale (punito con il carcere fino a 15 anni) e l’inquinamento ambientale e confisca obbligatoria del profitto del reato, nonché il traffico e l’abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo e omessa bonifica.
Nel «pacchetto» approvato dal Senato ieri sera si prevedono anche aggravanti per mafia e sconti di pena per chi si ravvede, condanna al ripristino e raddoppio dei tempi di prescrizione. Gli sconti di pena prevedono condanne ridotte da metà a due terzi nel caso del cosiddetto ravvedimento operoso: ossia se l’imputato prima del dibattimento di primo grado evita conseguenze ulteriori o provvede alla messa in sicurezza e alla bonifica. Sconto ridotto, invece, da un terzo alla metà della pena per chi aiuta gli inquirenti a ricostruire il fatto o a individuare i colpevoli.
Piero Grasso, presidente del Senato, non ha esitato a definire questo provvedimento «storico», e anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha scritto un tweet: «È una giornata storica. I reati ambientali sono legge». Orlando ha poi ricordato: «Con queste nuove norme sugli eco reati un caso come quello dell’Eternit non sarà mai più proponibile».
Soddisfatto anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: «Questo provvedimento va nell’interesse dei cittadini e delle aziende sane, dobbiamo esserne consapevoli». E poi ha aggiunto: «La legge sugli ecoreati è un pezzo del percorso per semplificare finalmente le regole in campo ambientale. L’altra sarà il potenziamento dei controlli». Anche Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole e forestali sottolinea l’importanza di una legge che il nostro Paese aspettava da più di vent’anni. «Per la prima volta nell’ordinamento italiano vengono introdotte specifiche tipologie di reato che permetteranno di perseguire con più efficacia i delitti contro l’ambiente».
Per far approvare rapidamente questa legge c’erano stati appelli dalle massime cariche del Parlamento, dal presidente del Senato Grasso alla presidente della Camera Laura Boldrini. Tutte le associazioni ambientaliste si sono mobilitate e la sintesi raggiunta con questo testo fa dire a Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera di avere di fronte «un testo solido, puntuale, giustamente rigoroso contro chi inquina, una legge che finalmente colma un vuoto normativo che troppi disastri ha già prodotto sulla pelle dei cittadini».
Alessandra Arachi – Il Corriere della Sera – 20 maggio 2015