Matteo Renzi le ha messe nel capi- tolo dei «tagli di strutture non necessarie»: si tratta delle misure finalizzate a migliorare, con accorpamenti e risparmi di spesa, l’efficienza del sistema pubblico. Si parte dalla riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio con la riduzione del numero delle sedi provinciali della Ragioneria dello Stato e delle prefetture che «diventeranno non più di 40».
E si prosegue con le riorganizzazioni degli enti. Saranno accorpati Aci, Pra e Motorizzazione civile e sarà riorganizzata la ricerca pubblica con l’aggregazione di 20 istituti «che svolgono funzioni simili: una rivoluzione pazzesca». Per la Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, c’è invece in vista la soppressione con il trasferimento delle funzioni alla Banca d’Italia. La razionalizzazione dei centri decisionali sarà fatta anche nell’arte con l’accorpamento delle sovrintendenze e l’avvio di una gestione manageriale dei poli museali. La revisione della spesa sarà perseguita anche con l’accentramento degli acquisti delle forze di polizia e la «gestione associata dei servizi di supporto locale». Tra le misure anche un intervento sulle autorità portuali e spunta l’eliminazione dell’obbligo per le aziende di iscriversi alla Camera di commercio, «offrendo la libertà di scelta», mentre resta aperto il problema «da affrontare assolutamente» delle 8 mila municipalizzate.
S. Ta. – Corriere della Sera – 2 maggio 2014