Con delibera numero 139 del 15 febbraio 2011 la Regione Veneto ha preso atto della cessazione anticipata della posizione di comando presso la segreteria regionale della sanità, direzione per la prevenzione, del dottor Alessandro Salvelli. La giunta regionale revoca, quindi, al dottor Salvelli l’incarico di direzione dell’Unità complessa sanità animale e igiene alimentare, con decorrenza dal primo febbraio 2011, data di cessazione dalla posizione di comando. Era stato lo stesso Salvelli, con una nota del 20 gennaio a comunicare alla Regione la propria rinuncia al comando, per motivi personali, chiedendo il rientro alla propria azienda sanitaria, l’Usl 22 di Bussolengo, dal primo febbraio.
In data 31 gennaio il direttore generale dell’Usl 22 aveva disposto la cessazione del comando per Salvelli che ritorna così nel ruolo di direttore dei servizi veterinari nell’azienda di Bussolengo, come era stato anticipato nelle scorse settimane da sivempveneto.it.
La partita dell’incarico di responsabile regionale della veterinaria resta dunque aperta. Dopo l’annullamento dell’assessorato alla sicurezza alimentare, la soppressione dell’Unità di progetto specifica, l’istituzione di due servizi, affidati a Piero Vio e Michele Brichese, e infine il conferimento dell’incarico di direzione dell’Unità complessa a Salvelli, ora il quadro si scompone ancora una volta. Il SIVeMP Veneto auspica che la situazione di incertezza sia superata al più presto, dando alla struttura regionale di riferimento un assetto definito che possa garantirne la funzionalità e l’autorevolezza.
«Una struttura veterinaria regionale forte, nel momento in cui si sta realizzando il federalismo e il decentramento delle competenze sanitarie – osserva Roberto Poggiani, segretario regionale SIVeMP – costituirebbe una garanzia importante nei confronti anche di una certa tendenza, che si sta delineando da parte del ministero a non valorizzare il ruolo dei servizi territoriali Usl, a favore di una visione centralistica ed egemone».
«Peraltro, il SIVeMP Veneto – aggiunge – si rende conto dell’obiettiva difficoltà che incontra oggi la Regione nel reperire un veterinario dirigente Usl dotato di adeguate capacità. Dal distacco presso i servizi regionali, il collega, infatti, non avrebbe l’opportunità di trarre alcun vantaggio, né personale, né economico, né d’immagine».
a cura di Cristina Fortunati – r.p.
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26 febbraio 2011