E’ stato «un incontro molto positivo» quello vissuto ieri mattina a Venezia con il governatore Luca Zaia e l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin», rivelano i presidenti dei sette Ordini dei Medici del Veneto. Lo avevano chiesto perché preoccupati dall’assunzione dei 500 non specialisti deliberata dalla Regione a Ferragosto. «Ci potrebbero essere problemi di preparazione, ma anche medico-legali e assicurativi, così abbiamo avanzato delle controproposte — spiega Francesco Noce, presidente regionale —. Invece di 500 neolaureati si potrebbero assumere specializzandi con contratti di formazione-lavoro da mettere a punto con l’Università. E integrarli con laureati forti di almeno tre mesi di esperienza al Pronto Soccorso (ce ne sono mille, ndr ) o che abbiano concluso il corso di formazione in Medicina generale (800 già pronti, ndr ), per assegnare loro i codici bianchi e verdi».
«Zaia ci ha ascoltato con attenzione — assicurano Giovanni Leoni e Michele Valente, presidenti degli Ordini di Venezia e Vicenza — e ha detto: se mi aiutate a risolvere il problema della carenza di camici bianchi, sono pronto a ritirare le due delibere di Ferragosto». Le parti si sono date un piano di lavoro: domani Zaia riceverà i delegati degli Atenei di Padova e Verona che venerdì, alle 12.30 a Padova, incontreranno i presidenti degli Ordini. Le soluzioni condivise saranno discusse in Regione il 3 settembre, a un tavolo tecnico. «Difendo il concetto per cui i camici bianchi devono essere formati e specializzati — dice Zaia —. Ma non possiamo dire che un laureato in Medicina e chirurgia, abilitato, non sia un dottore».
Corriere del Veneto