Dopo Ferragosto, il vero “capodanno industriale” dell’Italia che segna il passaggio tra un periodo di lavoro e l’altro, si ricomincia a fare i conti con la crisi della manifattura.
E quindi al ministero dello Sviluppo economico, Federica Guidi sta già lavorando. Lombardia, Veneto e Lazio sono le regioni più coinvolte. A fine luglio i “tavoli di crisi” erano a quota 152 e coinvolgevano 147mila lavoratori. Ma è una fotografia che rappresenta solo in parte la realtà delle crisi aziendali. Infatti l’universo delle imprese alle prese con il rischio di chiusura, ridimensionamento o comunque con procedure di cassa integrazione è sempre più frastagliato, per effetto di quella che potremmo definire una “diversificazione della crisi” – e una sua parcellizazione – e per i differenti strumenti di risposta nelle mani dei ministeri direttamente coinvolti: Sviluppo economico e Lavoro.
Settembre – dall’autunno “caldo” in avanti – è da sempre un mese cruciale per il made in Italy. Quest’anno, inoltre, ci sarà anche l’implementazione della Riforma del lavoro, un settore dove – ha già avvertito il senatore Pietro Ichino – è finito il tempo della discussione e bisogna passare ai fatti, come promesso dallo stesso Renzi.
I “tavoli” al ministero dello Sviluppo economico sono numerosi come l’anno scorso ma dopo alcuni esiti positivi (primo tra tutti il caso Electrolux, e anche quello Indesit) e il lavoro svolto nei mesi scorsi, le prospettive di giungere in autunno alla soluzione di alcune importanti vertenze sembra più a portata di mano.
Il calendario degli incontri è abbastanza stringente. Nell’agenda del ministero, per giovedì 4 settembre c’è l’accordo per Alcatel: il piano prevede la cessione da ottobre dello stabilimento di Vimercate alla Siae, in modo di salvare un’azienda e rafforzare il settore tlc nazionale.
Lunedì 8 settembre è fissato l’incontro tecnico dedicato all’offerta avanzata da Grifa per Termini Imerese, a cui seguirà il 23 il tavolo politico: è stato presentato il piano industriale per la fabbricazione di un’auto a motore ibrido e «le discussioni vanno avanti».
Tra il 9 e il 10 è previsto poi il caso Solsonica di Rieti: dovrebbero entrare degli investitori italiani che farebbero compiere all’azienda del settore fotovoltaico significativi progressi dal punto di vista tecnologico.
Situazione più critica è quella di Ideal Standard, che sarà affrontata al ministero giovedì 11. Lo stesso giorno si terrà anche l’incontro per Esaote, azienda del settore della diagnostica medicale, con l’obiettivo di raggiungere una maggiore efficienza produttiva; a seguire l’appuntamento per la verifica dell’accordo raggiunto l’anno scorso per la produttrice di divani Natuzzi.
Il 12 è convocato il tavolo per Pasta Agnesi. Nella prima metà di settembre dovrebbe poi concludersi la vertenza Breda Menarini e nel settore automotive, prosegue la trattativa per la De Tomaso di Torino.
A metà settembre sarà poi convocato il tavolo sulla raffinazione e quindi quello sui call center, ma già dai primi del mese al ministero faranno il punto sulla siciliana Almaviva e sulla calabrese Infocontact.
Altro importante “tavolo di settore” è quello dell’elettrodomestico per vedere come procedono i piani Electrolux e Indesit. Resta inoltre la crisi della Antonio Merloni. Infine, ma l’elenco potrebbe continuare, vi è la situazione complessiva della Sardegna:Alcoa, piano Sulcis, Euroallumina, biochimica.
Il Sole 24 Ore – 17 agosto 2014