La raccolta avverrà su internet sul sito www.contrattosubito.it. Il contratto è uno strumento indispensabile per il governo della sanità, la sicurezza delle cure e la dignità dei professionisti. Non è solo una questione economica. E intanto il 22 luglio sarà sciopero nazionale.
Da oggi 5 luglio, collegandosi al sito www.contrattosubito.it i dirigenti medici, veterinari, sanitari, tecnici, professionali e amministrativi del Servizio sanitario nazionale possono sottoscrivere l’appello al Governo promosso da tutte le organizzazioni sindacali che li rappresentano.
Le organizzazioni sindacali promotrici dell’appello consegneranno le firme al Ministro dell’Economia lunedi 22 luglio in occasione dello sciopero nazionale e del sit-in che si svolgerà di fronte al Ministero alle ore 10.00.
IL TESTO DELL’APPELLO
La sanità italiana è senza contratto da 4 anni. E rischia di rimanerci ancora a lungo visto l’atteggiamento del Governo che mira a prorogare fino al 2014 il blocco in vigore senza escludere un rinvio a tempi indeterminati.
E mentre il nuovo contratto è ostaggio di un futuro incerto, quello vecchio viene smantellato ogni anno dalle leggi finanziarie ed ogni giorno da una cultura aziendalista che considera le norme pattizie un optional da disattendere quando e come si vuole. Depredato di istituti consolidati, economici e normativi. Unico tratto che accomuna la sanità italiana da Nord a Sud.
Non è una questione di soldi, anche se dal 2009 ad oggi abbiamo perso quanto ogni italiano ha accumulato in debito pubblico, ma di regole e prerogative sindacali che consentano di contrattare le condizioni del lavoro.
Per migliorare quelle di chi le vede ogni giorno diventare sempre più gravose e rischiose.
Per estendere le tutele di chi è a perenne rischio di perdere un lavoro che di stabile ha solo la precarietà.
Per costruire nuove opportunità per una generazione cui non si offre di meglio che cambiare Paese, dopo un percorso, ed un investimento, formativo lungo 10-11 anni.
Il contratto è strumento di governo:
per rendere esigibili diritti negati: alla sicurezza delle cure, alla formazione professionale, al riposo psicofisico, alla adeguatezza delle dotazioni organiche, ad una progressione di carriera al riparo dalla invadenza della politica, ad una organizzazione del lavoro rispettosa dei tempi di vita, a luoghi di lavoro, a cominciare dal Pronto soccorso, caratterizzati da dignità, sicurezza, appropriatezza;
per evitare che un clima organizzativo e sociale già drammatico venga amplificato ed incattivito dalla fuga del governo dal confronto con i professionisti della sanità, di per sé negazione del valore del loro lavoro
non perdere un sistema sanitario pubblico e nazionale che abbiamo contribuito a costruire e difendere.
Diritto alla cura e diritto a curare. Non si salva il sistema delle cure se non si salva chi quelle cure è chiamato ad erogare.
ANAAOASSOMED -CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGILMEDICI– FVM– FASSID – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI –UIL FPL MEDICI – SDS SNABI – AUPI – FP CGIL SPTA – UIL FPL SPTA – SINAFO–FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – UGL MEDICI – FEDERSPECIALIZZANDI
5 luglio 2013