Repubblica — Non solo sulla Sardegna Giorgia Meloni non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro, ma in casa Fratelli d’Italia si pensa in grande e circola già il nome del possibile candidato per il dopo Zaia in Veneto nel 2025: il senatore e coordinatore regionale dei meloniani Luca De Carlo, presidente della commissione Agricoltura, turismo e industria di Palazzo Madama.
Non a caso, con l’alleato Matteo Salvini sul tema regionali sta calando il gelo. E dal quartiere generale della Lega alla domanda su quando si terrà il vertice tra i leader del centrodestra per risolvere intanto la matassa delle candidature alle regionali di quest’anno, Sardegna su tutte, la risposta è fredda: «Non è un tema all’ordine del giorno, al momento Salvini non ha nulla in agenda ». Probabile che si tenga in questa settimana o al massimo la prossima, visti i tempi sempre più stretti per presentare le liste in Sardegna, dove si vota già il 25 febbraio: una spaccatura, con la Lega in solitaria, sarebbe un precedente molto pericoloso per il centrodestra visti i tanti appuntamenti elettorali in Regioni e Comuni nei prossimi due anni.
Fratelli d’Italia ha deciso comunque di lanciare in Sardegna Paolo Truzzu al posto dell’uscente Christian Solinas, sostenuto dalla Lega. Una scelta dettata da motivi locali, minimizzano i fedelissimi di Meloni, come Giovanni Donzelli. In realtà FdI vuole riequilibrare i pesi all’interno del centrodestra a partire dalle Regioni al voto nei prossimi mesi: oltre alla Sardegna, anche Umbria, in mano alla Lega, Basilicata e Piemonte con governatori uscenti di Forza Italia, e l’Abruzzo che invece è l’unica che ha un uscente di FdI. Meloni vuole subito la Sardegna, ma pensando al 2025 punta al Veneto e ha già in pista il nome di De Carlo. Il senatore neigiorni scorsi, in una intervista alGazzettino , ha chiaramente detto che senza Zaia in corsa la regione spetterebbe al suo partito.
Zaia può restare in ballo solo con una modifica alla legge attuale che non prevede la terza rielezione per i governatori: anche qui, la Lega chiede di consentire il terzo mandato, FdI invece prende tempo ma è contraria proprio pensando al Veneto. E ieri a sostegno dello stop al terzo mandato è arrivato anche il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani.
Il ministro degli Esteri cerca dimediare tra le posizioni di FdI e della Lega ma deve difendere la Basilicata con l’uscente Vito Bardi e soprattutto il Piemonte con Alberto Cirio: «Ho dubbi sul terzo mandato perché la democrazia deve anche prevedere un po’ di alternanza», dice. Poi sul vertice con Meloni e Salvini aggiunge: «Sono sicuro che il centrodestra non soltanto troverà un accordo, ma vincerà in tutte le regioni che andranno al voto in questi mesi. È ovvio che prima della definizione delle candidature c’è sempre un po’ di dibattito».
La Lega insomma è sempre più isolata e Salvini non vuole sedersi al tavolo per essere messo in minoranza. Cerca intanto una soluzione da proporre per mediare, quanto meno, prima di andare allo scontro. A oggi la Lega minaccia di correre da sola con Solinas in Sardegna.
«Se un governatore di centrodestra ha lavorato bene, va ricandidato », ha ribadito Salvini su Rete 4.E questo mentre Paolo Truzzu si considera già il candidato. Ieri il sindaco di Cagliari ha incontrato il resto della coalizione per una prima riunione operativa su simbolo e nomi da mettere in lista: «L’indicazione del mio nome dai partiti è avvenuta la settimana scorsa al tavolo regionale, come tutti chiedevano — ha affermato —. È la prima volta nella storia del centrodestra e questo mi rende orgoglioso. Non sfruttare questa occasione sarebbe stato grave».