La tradizione forse più tipica della cultura contadina, quella del «far su el mas-cio», a Vigasio quest’anno si ripeterà con limitazioni. Il sindaco Eddi Tosi ha emesso un’ordinanza con cui non si limita a stabilire le regole che vanno seguite per la macellazione a domicilio dei suini, ma decreta che non potranno essere lavorati più di due maiali per nucleo familiare.
«Questo tetto», spiega il primo cittadino, «è stato previsto su indicazione dell’Ulss. Visto che si tratta di regolamentare una pratica rivolta all’autoconsumo degli alimenti, risulta eccessivo prevedere un numero più elevato di animali macellabili. Chi intende lavorare più di due maiali, comunque, può sempre rivolgersi a macelli specializzati». Le operazioni volte a trasformare la carne dei suini in salumi e braciole potranno essere effettuate da ora fino al marzo del prossimo anno, nel rispetto delle norme relative a benessere, trasporto e protezione degli animali destinati alla macellazione e solo sulla base di autorizzazioni specifiche per le quali dovrà essere presentata domanda in anticipo al Servizio veterinario dell’Ulss 22, che effettuerà le ispezioni sanitarie e gli esami del caso. Oltre a stabilire queste ed altre regole – ad esempio quelle della modalità di abbattimento, che deve essere preceduto da stordimento, del modo con cui vanno lavorate le carni, in particolare per quanto riguarda l’igiene, e del divieto assoluto di commercializzazione quanto viene prodotto – l’ordinanza di Tosi specifica anche chiaramente i limiti entro i quali può essere praticata la macellazione a casa. Una pratica che è possibile per i suini, per le specie avicole e i conigli ma che è vietata per quanto riguarda bovini, equini ed ovi-caprini. Categoria, quest’ultima, della quale fanno parte anche gli agnelli, che sono oggetto di riti tradizionali di uccisione in occasione di una delle festività previste dalla religione musulmana ma che potranno essere abbattuti e lavorati solo in macello.
L’Arena – 8 novembre 2015