I residenti: «Ci lamentiamo tutti per il sudiciume» Cordioli: «Immediata verifica della situazione»
Spesso si perde la pazienza a causa di vicini di casa molesti. Ma in questa vicenda il problema nasce, al contrario, dall´assenza di un condomino, rimpiazzato – diciamo così – da una nutrita colonia di piccioni invadenti.
Siamo in quartiere Catena, al civico 133 di viale Colombo: una palazzina di tre piani, con una decina di unità e una ventina di abitanti, perlopiù anziani.
Il fabbricato è sorto a metà del secolo scorso con funzione di edilizia popolare. Nel corso degli anni, gli alloggi sono stati venduti agli stessi inquilini che vi abitavano. Tutti eccetto uno, ancora di proprietà dell´Ater: un piccolo appartamento con poggiolo, situato al piano più alto dell´edificio e affacciato sul cortile interno.
Da quando è deceduta l´ultima affittuaria, un´anziana signora sola, l´appartamento è rimasto chiuso e disabitato. E a detta degli altri residenti, è anche privo di ogni forma di pulizia o manutenzione a carico del proprietario, cioè di Ater.
Disabitato si fa per dire. Perché, a trovare dimora su quell´alto balcone inutilizzato, sono i piccioni del circondario. Anni di assenza umana, anni di permanenza dei volatili, i quali naturalmente hanno fatto i propri comodi, ricoprendo con uno spesso strato di guano l´intero poggiolo, oltre a davanzali e infissi.
«Ci lamentiamo tutti di quel sudiciume. Quando fa caldo, sprigiona una puzza che ci penetra in casa e, quando piove, si scioglie e cola giù», si lamenta uno dei condomini.
Gli fa eco una vicina: «Siccome si tratta del poggiolo più alto, sui nostri sottostanti “piove” il guano là depositato. Noi non possiamo farci nulla, perché le chiavi dell´appartamento ce le ha l´Ater. Ma non si è mai visto nessuno venire a pulire».
Il presidente dell´Ater, Niko Cordioli, pur sottolineando il fatto di non aver ricevuto alcuna segnalazione scritta da parte dei residenti della palazzina, promette un pronto intervento. «Lunedì, per prima cosa, andremo a verificare la situazione. Potremmo installare una rete anti piccioni sul balcone, così come abbiamo fatto in altre palazzine con appartamenti sfitti».
«Ricordo però», tiene a sottolineare Cordioli, «che quell´appartamento è inserito nei piani vendita. Il ritardo che c´è stato è dovuto a un piccolo abuso relativo a un garage. Abuso che stiamo sanando. Perciò il problema dei piccioni è comunque di ordine transitorio».
L’Arena – 4 settembre 2012