Detto, fatto. L’aveva rivelato al Corriere di Verona domenica scorsa, subito dopo essere stato licenziato in tronco dall’Usl 20 come ultimo atto di un procedimento disciplinare lungo quattro mesi: «Ho già provveduto a denunciare due persone che hanno rilasciato falsa testimonianza per incastrarmi, sarà interessante scoprire da chi sono state manipolate». Un annuncio per nulla velato, quello dell’ormai ex storico direttore del Sert Giovanni Serpelloni. Parole, le sue, a cui nelle ultime ore sono seguiti i fatti.
Fatti tutt’altro che di poco conto, visto che gli uomini della polizia giudiziaria hanno fatto «visita» sia alla sede del Sert che a quella della stessa Usl 20 di Verona e se ne sono andati con carte e cd. Più in dettaglio, la maggior parte della documentazione cartacea gli investigatori l’hanno prelevata all’Usl, mentre negli uffici del Sert hanno messo le mani sulle registrazioni e sui filmati dell’impianto di videosorveglianza.
L’input alla polizia giudiziaria è scattato nientemeno che dal secondo piano dell’ex Mastino, vale a dire dalla procura scaligera. Su ordine del pubblico ministero Francesco Rombaldoni, che in merito alla sempre più intricata e combattuta «guerra del Sert» ha appena aperto un’inchiesta (la terza, da quando è iniziata la querelle tra lo stesso Serpelloni e i vertici dell’Usl 20, in primis il direttore generale Maria Giuseppina Bonavina), è stato dunque acquisito tutto il materiale probatorio ritenuto idoneo a verificare i fatti al centro del fascicolo d’indagine. In ballo, stavolta, risulterebbero gli atti di notifica a Serpelloni delle decisioni connesse al procedimento disciplinare aperto a suo carico dall’Unità sanitaria locale di Verona per aver rivendicato, insieme a due collaboratori (anch’essi licenziati) i diritti di utilizzo di un software della stessa Usl 20, di averli ceduti al Codacons e di averne depositato alla Siae i relativi manuali. Ebbene: da parte dell’Usl, sarebbe stato dato l’incarico a due propri fattorini di occuparsi in prima persona della notifica dei vari provvedimenti all’ex direttore del Sert. Quest’ultimo, però, sostiene che nei cosiddetti modelli di relata di notifica (il cui supporto cartaceo è stato appunto acquisito all’Usl dalla polizia giudiziaria), sarebbero state perpetrati e posti nero su bianco alcune presunte irregolarità e sospetti difetti di notifica. Di qui la sua denuncia per falso su cui il pm Rombaldoni ha avviato una nuova indagine. Per Serpelloni, in particolare, i filmati dell’impianto di videosorveglianza smentirebbero quant0 asserito dai due fattorini, il cui nome è finito sul registro degli indagati. Tutt’altra, ovviamente, la tesi dell’Usl 20 e anche dei due nuovi indagati, certi di dimostrare la totale correttezza del proprio operato. Bluff o qualcosa di concreto? Montatura o ben altro? Senza dubbio, una vera spy story . E chissà se i filmati delle telecamere risolveranno il giallo.
La. Ted. – Il Corriere di Verona – 6 febbraio 2015