Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ieri a Veronafiere alla prima edizione del congresso Farmadays. Leonardi (Utifar): «Negli ultimi decenni stravolto il nostro ruolo e oggi dobbiamo trasformarci in professionisti della salute»
«Il riordino della sanità territoriale include anche la farmacia, che in parte è già un presidio socio-sanitario: tutti vogliamo che lo diventi sempre di più». L’appello è stato fatto ieri dal ministro alla Sanità Renato Balduzzi che ha partecipato alla prima edizione di Farmadays, il congresso organizzato a Veronafiere dall’Unione tecnica italiana dei farmacisti (Utifar) e che si conclude oggi. A chi era presente in sala ha chiesto «generosità» nell’affrontare il cambiamento che è in atto nel settore e che vede la farmacia trasformarsi da semplice ente distributore di medicinali a «farmacia dei servizi», capace di fornire anche assistenza sul territorio ai propri clienti, che assumeranno dunque le nuove vesti di utenti. Il ministro Balduzzi ha sottolineato anche le recenti prese di posizione della categoria contro le liberalizzazioni, definendole sempre «discrete e argomentate», ma sostenendo «che in questo settore non si può parlare di vera e propria liberalizzazione: è stato più che altro un tentativo di dare respiro a un sistema un po’ troppo rigido». Balduzzi ha sottolineato, inoltre, l’importanza di creare momenti di confronto, come appunto Farmadays, apprezzando la scelta della sede: «La fiera di Verona è un nodo strategico del nostro presentarci ai Paesi dell’Unione Europea e dell’intero mondo». La risposta alle richieste del ministro è arrivata dal presidente di Utifar Eugenio Leonardi. «Il nostro settore negli ultimi decenni è stato toccato da tanti provvedimenti che hanno stravolto il ruolo della farmacia tradizionale», ha spiegato Leonardi. «Ci troviamo in un periodo di forte cambiamento: il ruolo del farmacista deve trasformarsi da professionista del farmaco a professionista della salute a 360 gradi». Il presidente di Utifar si è detto pronto ad andare incontro alle richieste del ministro, ma ha posto una condizione: «Chiediamo al governo di sostenere il settore nel riportare la distribuzione dei medicinali esclusivamente all’interno delle farmacie e nel darci un’adeguata remunerazione per il lavoro che svolgiamo 24 ore su 24». La parola è passata poi alle istituzioni locali, a cominciare dal sindaco Flavio Tosi. «Da ex assessore alla Sanità del Veneto ci tengo a ribadire il ruolo fondamentale che le farmacie hanno sul territorio: si tratta, infatti, di presidi socio-sanitari che forniscono ben più di un semplice servizio di distribuzione dei farmaci», ha commentato Tosi, lanciando un appello al ministro. «La liberalizzazione spinta di questo settore rischia di andare a danneggiare un sistema che funziona bene: l’invito è piuttosto a considerarle una sorta di supporto all’assistenza territoriale». Non poteva mancare l’attuale assessore alla Sanità veneto, Luca Coletto. «L’evoluzione che coinvolge il sistema sanitario tende a renderlo sempre più vicino ai cittadini», ha affermato Coletto. «Le farmacie si dovranno ora inserire in questo nuovo quadro, cercando di fornire servizi sempre più appropriati». Soddisfatto per il debutto di Farmadays il presidente di Veronafiere Ettore Riello: «Abbiamo organizzato assieme a Utifar questo evento, che già ieri ha riscosso molto successo. La situazione generale impone una lettura attenta e un cambiamento nel settore e anche la fiera vuole avere un ruolo attivo nel lanciare questi progetti, che possono servire al Paese
L’Arena – 8 ottobre 2012