Il fatto sconvolgente in mezzo alla pista ciclabile che costeggia la trafficata statale 12 Esposto animalista alla Procura. I carabinieri intervengono dopo il racconto di una testimone
Un caso da evitare persino di raccontare se non fosse avvenuto in luogo pubblico e se non costituisse (come spiega lo psichiatra qui a fianco) grave patologia da denunciare che necessita di intervento sanitario. Tutto è avvenuto in mezzo alla pista ciclabile, che costeggia la trafficata statale 12, in direzione Roncanova-Ostiglia. Quello che sembrerebbe un aberrante episodio di zoorastia – così vengono definite in gergo tecnico certe pratiche con gli animali – è stato denunciato da una imprenditrice che, sabato sera poco dopo le 20, ha assistito in diretta alla sconvolgente pratica di una quarantenne.
Il fatto, comunicato immediatamente dalla testimone oculare ai carabinieri di Nogara intervenuti di lì a poco sul posto, è accaduto in via Maso, nella prima periferia del paese. E per la presunta protagonista, quell´incredibile fatto all´aria aperta è costato una denuncia a piede libero per maltrattamenti e atti contrari alla pubblica decenza. Oltre ad una segnalazione inviata alla Procura di Verona, all´Ulss 21 e al sindaco di Gazzo, Andrea Vecchini, da Mariella Zamperlin, combattiva presidente della sezione di Legnago e Bassa veronese della Lega nazionale per la difesa del cane a cui fanno capo cento volontari.
La testimone era talmente choccata e fuori di sè da non riuscire nemmeno a raccontare i dettagli di quei momenti. Tanto da essere ritornata lunedì in caserma per raccontare i particolari sottaciuti a caldo, per pudore ma soprattutto per indignazione, di quello che non esita a bollare «uno scempio abominevole». «Mi trovavo davanti alla mia proprietà», riferisce ancora scossa per la scena alla quale ha assistito suo malgrado, «quando ho notato quella donna, che passeggiava sulla ciclabile con un meticcio, di una magrezza impressionante, al guinzaglio. La signora ad un certo punto pareva stesse raccogliento i bisogni dell´animale. Invece era ben altro».
Di fronte a quell´assurdo film, la donna ha avvisato i carabinieri che hanno rintracciato e fermato la quarantenne ad una cinquantina di metri dal luogo del fatto. «Siamo sgomenti», commenta Mariella Zamperlin, «di fronte ad un gesto di una gravità inaudita. Ora ci auguriamo una punizione adeguata e auspichiamo che le autorità dispongano il sequestro immediato per evitare che si ripetano simili situazioni. La nostra associazione è pronta a prendersi cura dell´animale».
L’Arena – 16 novembre 2012