Continua sul territorio il controllo del cesio 137 sui cinghiali abbattuti nei piani di contenimento, dopo che alcuni esemplari della Valsesia avevano presentato valori di radioattività superiori alla media. E oggi arrivano i primi dati provenienti dall’Asl Vco.
“Finora sono stati inviati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Vercelli 90 campioni, provenienti in prevalenza dai Comprensori Alpini VCO1 (Verbano-Cusio-Valstrona) e VCO2 (Valli Vigezzo–Formazza-Antigorio) e, in parte minore, dal VCO3 (Valli Divedro-Antrona-Anzasca) – si legge in una nota stampa dell’Asl – Tutti i campioni provenienti dal Comprensorio Alpino VCO1 sono risultati con una radiocontaminazione inferiore a 600 Bq/Kg (soglia stabilita dall’Unione Europea), mentre 15 campioni, provenienti in prevalenza dal Comprensorio Alpino VCO2 ed in parte dal VCO 3, hanno mostrato livelli superiori a 600 Bq/Kg e sono stati così inviati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia, la sede accreditata a livello nazionale per le prove di conferma della radiocontaminazione”.
L’Asl Vco ha inoltre predisposto ulteriori 23 campioni per controllare la radioattività su matrici alimentari diverse (animali e vegetali, ovvero latte, frutti di bosco, funghi, ecc.) come previsto dal Piano Aziendale Integrato di Sicurezza Alimentare. Oltre a questo campionamento, ARPA Piemonte a sua volta ha programmato un piano di monitoraggio straordinario sulla radioattività ambientale che coinvolge l’ASL VCO con 30 campioni complessivi fra matrici ambientali (suolo-acqua) e alimentari. E’ pure in corso di perfezionamento la metodologia d’indagine della radioattività con una riunione che si terrà prossimamente ad Ivrea presso il Dipartimento Tematico delle Radiazioni di ARPA Piemonte.
9 maggio 2013