Acquista una bottiglia di tè freddo di una nota marca al supermercato ma quando ne beve un sorso si accorge che ha un gusto amaro e un odore acre di solvente. È successo due giorni fa a M.D., quarantenne di Salzano che preoccupata per la sua incolumità e di quella del figlio di 4 anni è corsa in ospedale.
Il bimbo, che ha solo assaggiato il tè, non ha avuto malessere, la donna invece sta ancora soffrendo di forti bruciori allo stomaco e si è dovuta recare all’ospedale di Mirano per due volte. La bottiglia è stata consegnata all’Usl i cui laboratori verificheranno se qualcosa non va nella composizione chimica della bevanda. M.D. si è rivolta al Comitato Marco Polo a difesa del cittadino che la sta seguendo nelle pratiche ospedaliere e nella denuncia di quanto accaduto. «Ci stiamo attivando con la massima celerità – dice il Comitato -, assisteremo la signora perché ottenga giustizia e sia fatta chiarezza sull’episodio di cui è stata vittima e se necessario ci costituiremo parte civile». I prodotti in commercio, per il Comitato, devono avere garanzie di qualità.
Il Corriere del Veneto – 27 luglio 2016