Un confronto aperto per conoscere, per aggiornare l’apparato legislativo a sostegno della flessibilità, per calibrare i percorsi formativi in base alle aspettative delle imprese e della società.
Questi gli obiettivi degli Stati generali dell’economia e del lavoro indicati oggi, agli oltre 300 rappresentanti delle istituzioni, del mondo dell’economia e delle categorie produttive, delle parti sociali e delle agenzie formative convenuti all’Istituto universitario salesiano di Mestre su invito del presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato e della Conferenza regionale per l’economia e il lavoro. Una iniziativa voluta dal Consiglio veneto (e in particolare dalla commissione Attività produttive presieduta da Luca Baggio, Lega) e dalla Conferenza regionale per l’economia e il lavoro per riunire attorno a un tavolo di studio e di proposta tutti i soggetti attivi nel mercato del lavoro e nelle dinamiche economiche. “La crisi incalza – ha esordito il presidente Ruffato – in Veneto il tasso di disoccupazione è triplicato, un giovane su 4 non ha lavoro. Ma l’impresa, punto di forza del modello veneto, resta un punto di riferimento, ed è nostro compito sostenerla con infrastrutture più efficienti, banche più solidali, una formazione al passo con i tempi”. Per Ruffato il Veneto e l’Italia usciranno dalla crisi “riscoprendo l’economia vera”. “Le banche – ha indicato il presidente del Consiglio e del Crel – sono chiamate a sostenere la patrimonializzazione delle imprese e il credito alle idee più innovative. Sempre più determinante sarà l’economia della conoscenza”. Obiettivo prioritario degli ‘stati generali’ – ha puntualizzato Ruffato – è dare indicazioni operative al legislatore regionale. “La Regione ha un ruolo di osservatore delle politiche nazionali e di proposta nei confronti del governo – ha chiarito il presidente – Ma ha anche un ruolo attivo nella formazione professionale, nel credito alle piccole imprese, nel sostegno alla cooperazione sociale”. Di fronte alla perdita di competitività del tessuto economico e alla pressante concorrenza dei paesi esteri (dalla Cina al Brasile al SudAfrica) “l’allarme rimane alto – ha esortato Ruffato – dobbiamo fare di più per garantire reti di protezione sociale, organizzare meglio le risorse per premiare i talenti, investire in formazione e rinnovamento, sostenere le idee imprenditoriali migliori”. Il confronto prosegue nei tre gruppi di lavoro dedicati alle imprese, al mercato del lavoro e alla formazione, introdotti dalle relazioni tematiche di Paolo Gubitta, docente dell’università di Padova sulle trasformazioni del tessuto produttivo veneto, di Sergio Rosato direttore di Veneto Lavoro e di Arduino Salatin, preside dell’Istituto universitario salesiano di Venezia sul ruolo della formazione. Le conclusioni nel pomeriggio con l’intervento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia e con la tavola rotonda alla quale partecipano, tra gli altri, gli ex ministri Sacconi e Treu, il presidente degli industriali veneti Andrea Tomat, il segretario generale Cisl veneto e gli assessori Coppola e Donazzan.
fonte: regione Veneto – 27 febbraio 2012