Il mercato delle rose inizia a scricchiolare, per i dardi luminosi non è stagione, ma i venditori abusivi sono creativi e abituati a diversificare l’offerta per intercettare la domanda. E così in piazza San Marco, tra palazzo Ducale, la basilica e il Correr, è spuntato il primo street food itinerante, senza banco, carretto e soprattutto licenza.
In vendita, a prezzi decisamente concorrenziali rispetto ai bar o ai caffè della piazza, piatti etnici di riso basmati con pollo e verdure e panini. L’ultima frontiera dell’abusivismo veneziano ha avuto però vita breve: i vigili l’hanno scoperto, inseguito nella fuga e multato. È successo lunedì scorso, gli agenti stavano pattugliando San Marco quando hanno notato uno strano via vai attorno a una persona di origini bengalesi. Quando si sono avvicinati, hanno visto dieci vaschette di alluminio, tipiche dei take away, panini avvolti nella stagnola e una sessantina di posate di plastica e tovaglioli. Ogni porzione era venduta a 2,5 euro e il pane a 1 euro. Quando i vigili sono entrati in azione, sei-sette clienti stavano già mangiando. E’ stato un fuggi fuggi generale con il «ristoratore» abusivo che si è rifugiato in un pontile sperando di farla franca.Gli agenti però lo hanno raggiunto, hanno sequestrato la merce e gli hanno consegnato una sanzione di 5.164 euro, lo stesso importo cioè del commercio abusivo di rose, grano per i piccioni e borse contraffatte. Secondo il commissariato di San Marco l’uomo si sarebbe rifornito in un market etnico di Mestre e Marghera e abbia tentato per la prima volta la vendita in piazza.
I vigili urbani hanno alzato la guardia per essere sicuri che non compaiano nuovi street food improvvisati, la vendita di cibo di chissà quale provenienza, non conservata nelle strutture adeguate e senza accertamenti sanitari può infatti rappresentare un pericolo per chi consuma il pasto.
Con Carnevale alle porte il numero di abusivi è un po’ aumentato e negli ultimi giorni sono stati sequestrati centinaia di prodotto venduti senza autorizzazione. Si tratta per lo più di rose e dardi, di aste per i selfie con il cellulare e altri gadget. Tra questi, immancabile è il grano per le foto ricordo con i piccioni di San Marco. Negli interventi di contrasto al commercio abusivo finora non si erano mai trovati pasti preconfezionati e panini.
Gloria Bertasi – Il Corriere del Veneto – 29 gennaio 2015